giovedì 7 maggio 2009

LIBERI DALLA DROGA!!!!!!!


Ho pensato molto prima di scrivere questo articolo, e devo confessare che i dubbi nascevano dalla pericolosità dell’argomento trattato e dal fatto che, corro il rischio di classificare, ghettizzare intellettualmente, una parte dei miei coetanei, cosa che non voglio assolutamente fare.
La finitezza dell’uomo in quanto creatura comporta il fatto che, l’uomo può sbagliare, siamo soggetti all’errore, errare è umano, così già sentenziavano gli antichi romani. Certamente esiste una gerarchia di errori, dipendente dalla propria eticità, dall’ethos di una cultura, ma tutti compiamo errori nella vita, siano essi gravi o meno gravi.
Scusatemi l’apparente ovvietà, ma il più delle volte molte ovvietà rappresentano “verità complesse”, alle quali è estremamente difficile dare delle risposte, soprattutto dove una risposta merita la netta distinzione tra l’errore e l’errante, tra la Persona e il gesto compiuto dalla stessa. La condanna del gesto è doverosa, legittima, ma essa non deve travalicare l’intrinseco rispetto della dignità e della sacralità di ogni vita umana, specie di quelle che sbagliano. Lo stesso Sant’Agostino nelle “Confessioni” mostra il complesso itinerario della formazione dell’anima cristiana, rendendosi consapevole della propria fragilità umana, “non potest non peccari” (non posso non peccare) diceva.
Ebbene bisogna denunciare il problema, grave e molto preoccupante, che attornia Orta Nova, che la spolpa dalle sue ricchezze, dalle sue aurore, dal suo futuro, e riguarda l’uso e il consumo di droga. Adesso non m’importa distinguere tra droghe leggere e droghe pesanti, anche se lo ritengo sia opportuno, per non compiere squallide e perverse omologazioni. Mentre m’importa parlare, discutere, di un problema che attanaglia, rinchiude nelle infime gabbie della tossicodipendenza molti giovani e molte persone del nostro paese. Dobbiamo parlarne, dobbiamo discuterne, senza avere la presunzione di saperne più dell’altro e senza rinchiudere, nelle tetre e orribili stanze dell’indifferenza, chi non ci appartiene, come se vivessimo in una società regolata e basata sul lignaggio. D’altronde “l’accidia”, dal greco akedia, a- kedos (sollecitudine, cura), quindi privo di cura, è uno dei sette vizi capitali e lo stesso Caino risponde alla domanda di Dio: “ Dov’è Abele, tuo fratello?”, dicendo: “Sono forse io il custode di mio fratello”. Penso che proprio da qui bisogna ri-partire, dal sentirsi custodi dell’altro, non per omologarlo, non per assoggettarlo, ma per salvaguardare l’intrinseca dignità della Persona.
Oggi il “mondo giovanile” ad Orta Nova è una realtà complessa, difficile da inquadrare, c’è un “vuoto esistenziale” , si percepisce una carenza di passioni, di aspettative, di speranze solidaristiche, mentre avanza imperterrita l’idea del successo a tutti i costi, della ricerca del piacere fine a sé stessa, dell’ascesa sociale per il Grande Fratello, la Fattoria e altre porcherie del genere. Naturalmente non tutti i giovani la pensano così, ma occorre un grande sforzo per “recuperare” tanti ragazzi ingabbiati nella sacralizzazione del “nulla” e immersi nel mondo oscuro della droga. Io non penso sia un caso che, l’uso di stupefacenti, soprattutto di cocaina, tra i giovani, comporti dal punto di vista psicologico torpore, lentezza, inaridimento della vita affettiva, impoverimento della volontà e degradazione morale. Forse ciò, rappresenta uno dei motivi della dis-affezione civica, sociale e politica dei miei coetanei, e a detta di molti psicologi e sociologici, la tossicomania raffigura un tentativo di risposta individualistica e anestetizzante adottata da singoli individui contro gli aspetti più disumani e insopportabili della vita che sono costretti a vivere. Si, perché non è bello vivere esclusivamente per il “sabato sera” , per “sballarsi”, prendere droga per divertirsi, vuol dire vivere senza gioire, vivere senza sperare, vivere senza futuro. Invece, dobbiamo trasmetterlo questo “senso del futuro” , dobbiamo socializzarlo, darlo a chi non l’ha scoperto, a chi pensa che la vita non vale niente o vale meno di una “sniffata”.
Anche per chi ci mangia dietro a questo squallido mercato di vite umane, vale la stessa e identica cosa, che senso ha rovinare la vita di tanti ragazzi? Veramente hanno più valore i soldi della vita, della gioia, del sorriso, del cuore di una persona? No, scusatemi, mi rifiuto di crederlo, forse qualcuno deve solo spianare la strada e così la coscienza civica dell’intero paese, la voglia di solidarietà e comunità, verrà fuori.
Ragazzi, come diceva don Tonino Bello “ non vendetevi a nessuno…resistete tenacemente alle lusinghe di chi pensa di manipolarvi il cervello comprandovi…”, non fatevi espropriare quell’intimo nucleo di libertà, dalla quale si misura la grandezza dell’essere uomo.
Coraggio ragazzi, ma soprattutto coraggio a noi tutti, perché ogni qual volta un ragazzo, una persona entra nel labirinto tortuoso e ostile della droga, noi perdiamo come società, perdiamo come comunità, perdiamo come civiltà. Ebbene non possiamo perdere, in questa partita non è importante partecipare, ma è importante impegnarsi e fare di tutto, perché ogni qual volta un ragazzo, una persona subisce uno “schiaffo”alla sua vita, alle sue speranze, dobbiamo pensare che quello “schiaffo” in realtà è stato dato a noi tutti; soprattutto quello “schiaffo” ci dice, ci provoca, ci scuote a impegnarci, a lavorare, per far sì che nessuno subisca più “schiaffi”.
Liberi dalla droga, liberi dall’idea di pensare che non c’è futuro in questa città, liberi dall’osceno determinismo secondo il quale non si può fare niente, cominciamo a sognare!!!!!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè non dovrei "sballarmi"?
Tu non l'hai mai fatto? E se la risposta è negativa non sai che ti perdi.
C'è davvero una ragione per cui dovrei pensare agli altri piuttososto che godermi la vita a modo mio fregandomene del prossimo? D'altronde non faccio nulla di male, non ledo la libertà altrui. So bene che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri...e con ciò?
Quindi meno prediche...

SinistraCritica ha detto...

Direi che il Problema è mal posto.
Quella di sballarsi DEVE ESSERE UN ATTIVITA' DEL TUTTO COSCIENTE: TUTTO QUA'.

Nel momento in cui si smette di sballarsi con la PIENA COSCIENZA di ciò che si fa, allora sono cazzi amari...

Da questo punto di vista, è bene non andare troppo per il sottile: "si" a tutto ciò che non provochi dipendeza fisica ma senza addormentarsi. Questa è una elementare regola di sopravvivenza.

Se si va in discoteca, e ci riduce uno straccio, non c'è nulla di male. Se però si perde del tutto la COSCIENZA di se stessi, il feed-back con il proprio corpo e quindi con la realtà, allora non c'è nulla di male lo stesso: nù fèss in mèn...

"Si" ad alcool e droghe leggere, tenendo però sotto controllo gli effetti evitando di rincoglionirsi fino al punto di smettere di avere il COSCIENZA della situazione: nel momento in cui smetti di "sentire" ed "assaporare" tutta la realtà, compresa quella del tuo corpo, allora sei solo un tossico del cazzo...

NO CATEGORICO a più o meno tutto il resto.

I TRIP procano danni irreversibili al cervello: da evitare accurattamente per chi non accetta il rischio di diventare demente, amenocché tu non sia un membro dei Pink Floyd che deve scrivere un remake di Echoes...

Sull'eroina direi che la questione è assodata. Tranne che per qualche coglionazzo che crede ancora che "tirarla" non sia dannoso come la siringa...

Per la Coca la situazioe è, purtroppo, più difficile. E' la Droga più subdola, perchè è l'unica che fa aumentare ed in maniera piuttosto decisa (all'inizio) le Facoltà Cognitive.

Purtroppo però provoca dipendenza fisica: e NESSUN Uomo è IN GRADO DI LOTTARE CONTRO IL PROPRIO ORGANISMO.

Ti senti meglio, anzi, in un certo senso lo Sei davvero...
Socializzi di più perchè aumenta l'Empatia con il prossimo: cadono le barriere, di senti più sicuro, anzi. Non ti senti affato, nel senso che non ti poni problemi relativi alla immagine che gli altri hanno di te: insomma se sei uno pieno di "paranoie", ti passano. Non ci pensi: ecco.

Gente che solitamente non riesce a mettere dieci parole in fila, diventa loquace ed affronta con scioltezza le più svariate discussioni, a volte anche on perfetti sconosciuti, con gli amici si aumenta la "sintonia"...insomma si sta meglio: si può bere e fumare all'infinito...E' tutto tranquillo, tutto sotto controllo: ALL'INIZIO.

Poi la si scambia per una medicina: e comincia la Fine. INESORABILE...Almenochè tu non sia Maradona O quealche Rockstar o VIP di grido, insomma uno che oltre ad avere un sacco di soldi, ha anche uno stile di vita DIVERSO da quello della maggior parte dei comuni mortali: è una condizione psico-fisica (squilibri fortissimi nel ciclo sonno-veglia; ingestibili, specie per chi al mattino deve timbrare il cartellino...).

Insomma una condizione che può Reggere SOLO chi non svolge lavori di routine (al cocainomane dopo un pò la vita normale, di tutti i giorni, appare insopportabile banale e noiosa...).

E poi il suo costo: è proboibitivo. Pe non parlare di quello per gestirne la tossicià fisica: se non ti puoi permettere di partire con un massimo di pre-organizzazione di dieci giorni massimo per una vacanza, che so io in Messico, allora meglio evitare...Percè dopo un pò si rischia di impazzire: si comincia a litigare con i vecchi amici, per esempio, a cui al cui solitamente il novizio della dipendenza rimprovera lo scarso "dinamismo". Si rende poco al lavoro che magari si. è proprio un lavoro di merda e non è esattamente quello che vorresti (o volevi) fare. Ma mentre in condizioni normali delle situazioni lavorative-affettive-sentimentali-sociali mediocri,ma tutto sommato "passabili" vengono tollerate, con la coca no.
Con la Coca ti senti, anzi, sei una Star: MA se non lo sei Davvero, e la mattina di devi alzare per andare a lavorare per 1000 euro al mese o per studiare, allora sono cazzi amari... (se non hai di queste incombeze allora o sei già tossico o sei pieno, ma davvero pieno di soldi: insomma sei una star...)

Purtroppo queste semplici "veritas" (come la maggior parte delle cose semplici...) sfuggono a molti: la coca va, per chi proprio si vuole togliere la curiosità, "assagiata" e poi STOP.

STOP non vuol dire rifarlo il Sabato successivo. STOPO VUOL DIRE STOP. Se ne riparla a Capodanno dell'anno prossimo (semmai)...

Chi smette di avere il Controllo della situazione (come accade per TUTTE le droghe che danno DIPENDENZA FISICA) è un coglione. Punto.
E, per dirla tutta, non merita neanche tutto questo grande spreco di parole...

Quanto al fatto che ciò sia un danno per la società, i maggiori danni Sociali sono provocati da persone solitamente lucidissime, spesso anzi addirittura astemie e senza "vizi" di nessun tipo.

Infatti un consiglio che mi sento di dare è: evitare di fidarsi di gente che non fuma (e non lo ho ha mai fatto), non beve (senza averlo mai fatto) ed è di sani "principi".

Solitamente in questi principi è quasi del tutto assente lo spirito di com-prensione verso il prossimo...

In definitva il succo è: divertirsi, senza dimenticare però che i momenti PIU' BELLI di tutta la Vita, sono, chissà perchè, sempre e soltanto quelli in cui si assapora quella rarissima sensazione di "pienezza"... quando cioè (molto raramente e non necessariamente attraverso l'uso di sostanze psicotrope) si ha la sensazione piena di essere parte di un tutto più armonico...E ciò accade solo quando abbiamo avuto il PIENO coinvolgimento di TUTTI i sensi...Nessuno escluso.

Saluti

PS: comunque per chi vuole farsi una cultura e magari sviluppare anche una maggiore consapevolezza (che è poi lo scopo vero della cultura) consiglio "Il Poema dell'Hashishe e del Vino", di Charles Baudelaire >(ma se volete davvero fare ciò che ha fatto lui, sappiate che lui, di mestiere, faceva il Poeta... :)

PS2: chissà perchè non c'è(ne mai ci sarà) un poema della coca...

Saluti