sabato 16 gennaio 2010

DISSIPIAMO L'OMBRA DI CAINO



Oggi domenica 17 gennaio 2010 è la giornata mondiale delle migrazioni. Forse ai più questa giornata passerà inosservata, ognuno ritornerà nella sue calde mura familiari a trascorrere la Domenica. Mentre oggi si ricordano i tanti soggetti senza volto, identità, diritti, che naufragano nei mari tempestosi della clandestinità, della criminalizzazione della povertà. Viviamo un tempo costellato da paure, chiusure, cinte murarie che uccide la speranza di una vita migliore dei tanti migranti, dei tanti 'nuovi venuti'. Il migrante è povero e il povero è criminale, trattasi di un'angosciosa e tretra equazione che spinge la nostra società nel baratro del fallimento, delle barbarie, della svalutazione dell'altro. Gli altri, i 'diversi', i totalmente altri sono nemici che minaciano l'integrità razziale dell'accrescimento delle proprie ricchezze. Già perchè la Bossi-Fini, l'attuale legge che regola la questione dell'immigrazione stabilisce che un immigrato se perde il posto di lavoro diviene clandestino, quindi la legge produce la clandestinità, e la clandestinità è reato. Hanno 'costruito' ad hoc un reato per automunirsi di clandestinità, di forza-lavoro ricattabile e a bassissimo costo, per di più criminalizzandola, per giocare con la paura delle persone e instaurare la società della paura. A Rosarno abbiamo assistito alla caccia al nero, una persona per il proprio colore della pelle è dovuta fuggire. In realtà prima ha dovuto subire ricatti dalla 'ndrangheta, terrificanti scherzi e abusi razziali dai giovani del paese e poi scappare, anche se le reazioni violente vanno sempre condannate, come quelle avvenute a Rosarno, chiunque le compie. Ma oggi assistiamo sempre più all'identificazione dell'altro come nemico, una spirale schmittiana della dicotomia amico-nemico, che segrega e rinchiude nel paradigma del campo (CPT, CPA, ecc...) persone non per quello che fanno ma per quello che sono; eppure come scrive la Banca d'Italia se non ci fossero gli immigrati la nostra economia andrebbe a rotoli. Gramsci sosteneva che chi alza i muri non è sicuro della propria identità. Per concludere la giornata mondiale delle migrazioni si rivolge specificatamente ai minori, che vivono un doppio travaglio per la loro età, ebbene un poeta africano Tagore diceva che "ogni piccola vita è segno che Dio non si stanca di noi".

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