domenica 14 marzo 2010

L'ENERGIA DEL CAMBIAMENTO


Con nostro grande rammarico siamo costretti ad attivare la moderazione dei commenti. Purtroppo, l'atteggiamento inqualificabile di alcuni mentecatti rende necessaria questa "misura", aliena alla nostra natura, al fine di permettere a Tutti coloro che hanno voglia di contribuire alla crescita civile e democratica del Nostro Territorio di non essere disturbati dalla lettura di infantili insulsaggini.
D'altro canto, non possiamo permetterci di sprecare energie inseguendo il fantasma "stupidino" che si nasconde dietro le anonime e gratuite offese. Non possiamo sprecare energie anche e soprattutto perché le energie ci servono. E ci servono tutte, per scavalcare ed abbattere quel muro dell'ignavia, dell'indifferenza e del cinismo a buon mercato nel quale solitamente "ci costringiamo" da soli, con i nostri atteggiamenti quotidiani, siano essi di offesa o di resa.
Buona Navigazione

1 commento:

Anonimo ha detto...

FRITTO DI PARANZA.
Il governo in piazza il 21 marzo (come nel fascismo o nel comunismo) lo ritengo un clamoroso errore. Mai nel mondo occidentale il governo in carica convoca il popolo, se non per arginare la propria debolezza con la propaganda di facciata. In questi anni avviene solo a Caracas con Chavez, all’Avana con i Castro, a Pyongyang con Kim John Il.

Soprattutto, con una manifestazione di popolo convocata sulle premesse del “diritto al voto” nella vicenda del decreto-salvaliste, diritto negato dai tribunali di fatto per sbagli compiuti dallo stesso partito del premier, il PdL, il governo di centro-destra dimostra la sua debolezza. Riunire il popolo in piazza con istanze che partono dal vertice dei Palazzi del potere, si fa di solito nei regimi autoritari, come e’ accaduto il secolo scorso in Europa al nazismo, fascismo e stalinismo.

Mai nel mondo occidentale il governo in carica scende in piazza, se non per dimostrare con la manipolazione e la propaganda che e’ piu’ forte di quel che appare, agli occhi dei cittadini. In questi ultimi anni le adunate oceaniche “scenografiche” si verificano soprattutto nei regimi autoritari, illiberali o populisti di sinistra o “comunisti duri”: la piazza “governativa” (facilitata da migliaia di autobus fatti confluire ad hoc da ogni parte) si vede, appunto, solo in Venezuela a Caracas con Hugo Chavez, a Cuba all’Avana con i fratelli Fidel e Raul Castro, in Corea del Nord a Pyongyang con Kim John II.
Queste votazioni saranno la prova del nove per testare se agli Italiani sia rimasto ancora un briciolo di materia grigia o se oramai è troppo tardi per sperare in un’Italia diversa.
M.
SALUTE