giovedì 27 maggio 2010

IO MI VERGOGNO DI ESSERE RAPPRESENTATO DA SILVIO BERLUSCONI!


Dalla scrittrice albanese Elvira Dones riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". Durante il recente incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".

"Egregio Signor Presidente del Consiglio,

le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."

Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.

Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.

Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.

In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.

* Elvira Dones, scrittrice-giornalista.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

era uno scherzo e non voleva offendere nessuno. a volte il nostro premier parla senza pensare troppo alle conseguenze che potrebbero scatenare le parole che dice. è un'eterno ragazzo, un bamboccione al quale si può perdonare questa goliardia.
c'è di peggio.

Gianluca Di Giovine ha detto...

Caro anonimo, non si tratta di una goliardia perchè più volte il presidente ci ha abituato a queste orrende sceneggiate.....non possiamo permettere questa degenerazione della politica

Anonimo ha detto...

caro Gianluca Di Giovine, non credo siano queste le cose che indeboliscono l'Italia e gli Italiani. posso capire che quando il vaso è colmo basta una goccia per farlo traboccare, ma attaccare Silvio Berlusconi su queste cose si è sempre rivelato un boomerang. devi notare come la società di oggi ha i propri freni inibitori molto più allentati rispetto ad una volta e lascia passare volentieri queste stupidaggini. sarebbe meglio che si appuntassero al Premier ben altre sviste, come per esempio le leggi ad personam che con l'irrisolta e annosa questione del conflitto di interessi lo rende praticamente invulnerabile, specialmente se gli attacchi per indebolirlo si riducono a criticare una frase detta li per fare il maschione italiano. concentrati sulla polpa e lascia perdere la buccia e vedrai che le cose cambieranno in meglio.
un abbraccio.

Gianluca Di Giovine ha detto...

Caro anonimo le critiche non riguardano un aspetto e non un altro di Berlusconi, poi io non critico Berluscono ma il berlusconismo la spoliticizzazione dei molti, attraverso la pervasività dei persuasori occulti (mass media) e l'idea malsana della ricerca esclusiva dei propri interessi o peggio la volontà di far coincidere i propri interessi con quelli del paese. In questo processo ci sono tanti argomenti che ci invitano a sinistra a prospettare un alternativa di sociaetà, non tanto opposizione ma costruzione dell'alternativa e su questo credo che Nichi Vendola sia indispensabile, il suo servizio per questa causa è fondamentale.....ciao

Anonimo ha detto...

Caro Gianluca, ma a lavorare non ci pensi proprio? Quand'è che andrai a guadagnarti il pane quotidiano? Zio non t'ha insegnato niente? Ora et labora...

Gianluca Di Giovine ha detto...

Di solito di fronte alle provocazioni stupide non intervengo, comunque è bello contraddire la tua arroganza con umiltà e serenità....sai la parola pro-vocazione può essere qualcosa che riguarda anche la mia di vocazione (pro-vocazione) quindi ti ringrazio di questa possibilità. Io ho sempre studiato e lavorato (ossia ho guadagnato da vivere, pagarmi gli studi) da 14 anni giocando a pallone, andando via di casa, vivendo da solo. Oggi grazie ai miei piccoli risparmi (ho giocato in interegionale, eccellenza, promozione, prima categoria) posso garantirmi l'autonomia per quanto riguarda il pagamento degli studi. Tra un pò mi specializzerò e mi inserirò nelle graduatorie d'insegnamento perchè vorrei fare il professore (sarà difficile, e soprattutto dura ma ci provo)...nel frattempo la mia professoressa con la quale sto scrivendo la tesi mi ha già offerto la possiblità di fare il dottorato con la sua cattedra, quindi posso fare il ricercatore. So che queste cose non interessano ai più, avrei voluto non scriverle ma ho pensato che avrebbero fatto comodo a chi vuole sempre provocare, lanciare anatemi, insabbiare, offendere, così comprende che molti fanno dei sacrifici, vanno avanti, nonostante tante sofferenze, dolori privati, pubblici, e nessuno può arrogarsi il diritto di giudicare la vita degli altri. Penso e spero di essere stato convincente e di averti portato verso la strada più difficile e tortuosa del XXI sec. quella del pensiero. Grazie davvero, perchè mi hai fatto comprendere ancora di più cosa significa mettersi in gioco, cosa dover affrontare e saper andare avanti...sei stato utile con la tua pro-vocazione alla mia vocazione.
Mi scuso con chi non ha interesse a sapere queste cose.
Saluti fraterni

Anonimo ha detto...

bravo Gianluca, ci voleva questa occasione per far capire di che pasta sei fatto. nessun aiutino dalla politica, come ad esempio il nostro assessorone alla sanità ha fatto per piazzare la moglie a Foggia (una che non è capace neanche di accendere il compiuter) sfruttando la politica (con un bello stipendiuccio di 1.400,00 euro al mese). Altro che studio e ricercatore Gianlù, così si sale la scala sociale. chiedi pure a Dino.

Anonimo ha detto...

"nel frattempo la mia professoressa con la quale sto scrivendo la tesi mi ha già offerto la possiblità di fare il dottorato con la sua cattedra"

Giusto un chiarimento:al dottorato non s'accede per concorso pubblico,?Come sarebbe a dir che la prof. t'ha offerto la possibilità.Non spetta mica a lei...o no?Quindi fammi capire:se venisse uno studente + qualificato di te e che sostenesse una prova migliore della tua,ciononostante sceglierebbero te?

Spiegati, altrimenti la conclusione del mio ragionamento sai bene qual è!

Gianluca Di Giovine ha detto...

Offerto la possibilità di farlo non significa farlo, siccome per l'ammissione in quel ramo non partecipano in molti....certo che se c'è uno più bravo di me passa lui, ma tutti quelli che lo stanno facendo attualmente presso questa cattedra sono stati fortunati essendo stati gli unici a fare domanda nei loro anni....spero sia anche per me....vuoi sapere qualcos'altro?
Fraterni saluti

Gianluca Di Giovine ha detto...

Art. 4
Dottorato di ricerca

1. I corsi per il conseguimento del dottorato di ricerca forniscono le competenze necessarie per esercitare, presso università, enti pubblici o soggetti privati, attività di ricerca di alta qualificazione.
2. Le università, con proprio regolamento, disciplinano l'istituzione dei corsi di dottorato, le modalità di accesso e di conseguimento del titolo, gli obiettivi formativi ed il relativo programma di studi, la durata, il contributo per l'accesso e la frequenza, le modalità di conferimento e l'importo delle borse di studio di cui al comma 5, nonché le convenzioni di cui al comma 4, in conformità ai criteri generali e ai requisiti di idoneità delle sedi determinati con decreto del Ministro, adottato sentiti il Consiglio universitario nazionale e l'Osservatorio per la valutazione del sistema universitario e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari. I corsi possono essere altresì istituiti da consorzi di università.
3. Alle borse di studio di cui al comma 5, nonché alle borse di studio conferite dalle università per attività di ricerca post-laurea si applicano le disposizioni di cui all'articolo 6, commi 6 e 7, della legge 30 novembre 1989, n. 398. Con decreti del Ministro sono determinati annualmente i criteri per la ripartizione tra gli atenei delle risorse disponibili per il conferimento di borse di studio per la frequenza dei corsi di perfezionamento, anche all'estero, e delle scuole di specializzazione, per i corsi di dottorato di ricerca e per attività di ricerca post-laurea e post-dottorato.
4. Le università possono attivare corsi di dottorato mediante convenzione con soggetti pubblici e privati in possesso di requisiti di elevata qualificazione culturale e scientifica e di personale, strutture ed attrezzature idonee.
5. Con decreti rettorali sono determinati annualmente:
a) il numero di laureati da ammettere a ciascun corso di dottorato;
b) il numero di dottorandi esonerati dai contributi per l'accesso e la frequenza ai corsi, previa valutazione comparativa del merito e del disagio economico;
c) il numero, comunque non inferiore alla metà dei dottorandi, e l'ammontare delle borse di studio da assegnare, previa valutazione comparativa del merito. In caso di parità di merito prevarrà la valutazione della situazione economica determinata ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 aprile 1997, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 1997, e successive modificazioni e integrazioni.
6. Gli oneri per il finanziamento delle borse di studio di cui al comma 5 possono essere coperti mediante convenzione con soggetti estranei all'amministrazione universitaria, secondo modalità e procedure deliberate dagli organi competenti delle università.
7. La valutabilità dei titoli di dottorato di ricerca, ai fini dell'ammissione a concorsi pubblici per attività di ricerca non universitaria, è determinata con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro, di concerto con gli altri Ministri interessati.
8. Le università possono, in base ad apposito regolamento, affidare ai dottorandi di ricerca una limitata attività didattica sussidiaria o integrativa che non deve in ogni caso compromettere l'attività di formazione alla ricerca. La collaborazione didattica è facoltativa, senza oneri per il bilancio dello Stato e non dà luogo a diritti in ordine all'accesso ai ruoli delle università.

Anonimo ha detto...

Sono proprio i soggetti come te che hanno consegnato la nostra sfortunata terra ai fascisti di AN. Quelli che come te ed Aghilar si ricammbiano a vicenda il titolo di "dottore" autocelebrandosi. Ma chi cazzo credete di essere? Siete gli unici laureati ad Ort? Ragazzi umiltà, andate in mezzo alla gente a vedere come si campa. Soprattutto, andate a lavorare perchè per voi in politica non c'è trippa per gatti!

Giovane Ortese ha detto...

Anonimo misà che tu non stai in mezzo la gente. Cioè vorresti dire che Gianluca non sta in mezzo la gente? Ma dove vivi in campagna? Già nel commento precedente Gianluca ha spiegato cosa ha fatto per pagarsi gli studi, e non si è mai autocelebrato... si vede che non lo conosci! Gianluca è una persona unica e umile ascolta i problemi della gente e li aiuta, cosa che la nostra amministrazione non fa e cosa che voi non vedete. E questo ti deve far riflettere, Gianluca aiuta la gente e non lo fa per montarsi la testa o prendere voti tant'è che non lo dice a nessuno lo fa e basta.....

Gianluca Di Giovine ha detto...

Non ho mai pensato che la laurea fosse un titolo per autocelebrarsi, mentre penso che la cultura come emancipazione sia fondamentale.....e penso che la cultura si trasmetta stando in mezzo alla gente, raccogliamo le firme, parlo con tutti, voglio capire, captare, comprendere il sostrato culturale del mio paese, non c'è nessuna presunzione o pretesa....fai conto che per la tesi che sto scrivendo andrò a lavorare in campagna per scoprire il senso duro, crudo della fatica quotidiana dei braccianti.....comunque non sono cose che vi interessano scusatemi ancora, ma l'amico anonimo sta riuscendo a far sì che sveli la mia intimità, non so a quanti interessa.....
saluti fraterni

Antonio Aghilar ha detto...

Se invece di tutte queste critiche IDIOTE, si riuscisse ad essere un pò più costruttivi, forse le cose andrebbero diversamente...

"Sono proprio quelli come voi che hanno consegnato il paese ad AN"???

Ma come si fa ad affermare una cosa simile?Quando, in che epoca e in che era qualcuno di Noi è stato consigliere, assessore o semplicemente candidato?

Poi, sul fatto di "andare a lavorare". Prima di dire stupidaggini, informati, perchè se vuoi utilizzare l'argomentazione "andate a lavorare" allora si, che "non c'è trippa per gatti".
Personalmente tutto quello che ho (titoli compresi) me li sono sempre sudati...lavorando in fabbrica, in campagna, alle poste, e nelle aziende di mezza Italia...

D'altra parte è evidente che, come la piega delirante di questa conversazione dimostra, l'unica cosa che interessa davvero è la critica distruttiva a 360° fatta a chi ha "l'ardire" di volersi impegnare per questo Paese così stolidamente chiuso nel suo provincialismo negletto (e buffo).

Saluti

PS: il titolo di dottore non serve a niente. Serve però magari a far capire, appunto, "ai féss", e a quelli che "fànn i féss p' non c' jì àlla guèrr", che evidentemente, esiste una correlazione positiva tra cultura e coscienza...

Cittadino ha detto...

caro anonimo,leggendo i tuoi commenti sei ridicolo...
Dato che non ti conosco permettimi di fare un pò il processo all'intezione... tu o sei un portantino di qualche politico ortese e naturalmente non vuoi la crescita dei giovani perchè ledono i tuoi interessi,o sei un invidioso ed anche irrispettoso perchè tu la vita privata delle persone non la conosci quindi permettimi di essere duro è segno anche di cattiva educazione.In ringuardo al secondo punto cioè "ragazzi umiltà" dice un proverbio da quale pulpito viene la predica, perchè se tu fai certe affermazioni che sono puerili manchi tu di umiltà. Sì più riconoscente nei confronti di questi giovani che con molta difficoltà stanno mettendo la propria faccia per il bene comune di Orta Nova ovvero per tutti noi cittadini e quindi caro anonimo le critiche il cittadino le deve fare ma che siano costruttive, inerenti la crescita di questo paese ma non sul personale perchè questi atteggiamenti sono vigliacchi ed anche infantili.Cresciamo un pò...
non rimaniamo tarati...

Anonimo ha detto...

sono daccordo con tutti…e con nessuno, forse neanche con me stesso. la teoria…bella e facile, un’inebriarsi di parole e di suoni vocali…meraviglioso!
ma questi suoni li stiamo emettendo noi, 44 gatti in fila per 2 col resto di 1…ossia non contiamo un cazzo!
ci sono 2 o 3 che scrivono, anche bene lo ammetto, ma quale incidenza hanno sulla coscienza popolare, possono contare almeno su se stessi o il semplice scrivere che così è la vita, la politica, il mondo, l’uomo… è soltanto una lavata di faccia, uno stare a posto con la propria coscienza, un’inutile esposizione della propria morale a degli sconosciuti intenti soprattutto ad autocelebrarsi?
“io ero lì, poi sono qua, io non condividevo il modo di tizio…,serviva diplomazia…, sono pro, sono contro…” la colpa è sempre degli altri, che ci fosso fare, no?
tutte cazzate! chiacchiericcio che non porta a nulla. chi di noi che frequenta questo blog ha il peso specifico giusto per provare a risolvere le questioni sollevate?
ho avuto l’onore di conoscere un’uomo, un giornalista con due palle così, l’unico a cui ho invidiato qualcosa, il solo residente ortese in grado di contrastare la prevaricazione dei politici locali, ma ho anche visto la pochezza del contesto ortese che lo ha considerato un rivoluzionario con secondi fini, isolandolo. era probabilmente questo l’obiettivo dei “reggenti” attualmente in carica! e ci sono riusciti.
ci sarebbe servito per spazzare un pò l’aia del nostro insudiciato cortile, ma non abbiamo saputo approfittare dell’occasione. tutti questi giovani volenterosi assieme potrebbero rappresentare un’insidia per l’attuale venefica amministrazione, ma così in ordine sparso e senza un punto di riferimento carismatico finiremo per lasciare le cose come stanno! prima differenziamoci NOI da loro, uniti e con un programma di crescita CIVICA e CIVILE chiaro e comprensibile a tutti. il tentativo è da fare, vediamo se le tante colombe che si vedono in giro riusciranno ad avere la meglio sui pochi falchi che si nascondono dietro…il solito sorriso usato come una paranza.
le buone idee sono inutili se non si ha il coraggio di metterle in pratica. lo ha detto in altra maniera Antonio dicendo che il passo successivo al fatalismo porta alla sconfitta, non posso che essere daccordo…

tanti saluti