domenica 16 ottobre 2011

"La violenza è l'ultimo rifugio dei deboli" (Borges)


La tirannia della finanza, la profonda frattura tra i luoghi di decisione economico-politica e il paese reale, la volontà di una precisa classe politica di difendere lo status quo, oppure il gattopardismo di altri che vogliono cambiare affinché nulla cambi; sono queste le tematiche che ci hanno spinto ad aderire alla manifestazione degli indignados di tutto il mondo. La non-violenza attiva ci ha sempre caratterizzato e ci caratterizzerà in ogni nostra manifestazione, così come ci ha contraddistinto a Roma dove la stragrande maggioranza del corteo era pacifico.

Arriviamo a Roma alle 11.00 a.m. l'atmosfera è bellissima, la voglia di partecipare e dire la nostra sulla crisi, sulle modalità di partecipazione democratica e di democrazia rappresentativa è tanta, veniamo raggiunti da una troupe di Report e rilasciamo una piccola intervista.

Alle 12.00 arriviamo a p.zza Repubblica dove è previsto il raduno di una parte del corteo, giriamo tra i tanti manifestanti accorsi con puntualità a Roma, ci sono delegazioni di partiti politici, di sindacati, di associazioni, dei no Tav, militanti di Libera, di Legambiente, di Emergency, ma soprattutto gente comune, cittadini stanchi ma carichi di speranza; siamo in tanti a cantare ancora una volta che un'altro mondo è possibile e stavolta non deleghiamo a nessuno il compito di costruirlo, siamo tutti coinvolti. Si ride, si scherza, si fanno foto, ognuno cerca di immortalare questo momento, famiglie con i propri bambini, persone anziane, diversamente abili, studenti, precari, tutti a rivendicare partecipazione e democrazia.

Alle 14.00 parte il corteo, tanta gente, con colori diversi e variegati, quella diversità, quelle differenze dimostrano ancora una volta che siamo in tanti e vogliamo costruire insieme una nuova società.

Verso le 15.30 arriviamo a metà di via Cavour, un gruppo di meschini teppisti incappucciati e vestiti di nero (black block) fanno irruzione nel corteo, muniti di spranghe, bombe carta e fumogeni. Cominciano ad incendiare macchine, cassonetti della spazzatura, rompere vetrine di banche e supermercati, noi ci troviamo nel bel mezzo della loro vigliaccata, buttano due bombe carta in due sedi bancarie distanti un solo isolato, noi siamo in mezzo, non riusciamo a trovare una via di fuga, aspettiamo lo scoppio di una bomba e via fuggiamo in una stradina parallela. In quel momento qualcuno del corteo riesce ad afferrare qualche teppista e lo allontana.
Continuiamo il nostro percorso, soprattutto perchè non vogliamo darla vinta ai violenti, perchè siamo indignati e pacifisti convinti.

Alle 16.30 arriviamo al Colosseo e lì ancora una volta quella banda di criminali infiltrati, perchè non vengono mai presi dalle forze dell'ordine, compie devastazioni e razzie. Incendiano cassonetti, macchine e una palazzina del ministero delle Finanze, imbrattano muri e spaccano vetrine. Arrivano a p.zza San Giovanni il punto di arrivo e ritrovo per i manifestanti, e lì scoppia la guerriglia urbana contro le forze dell'ordine che sparano lacrimogeni e usano gli idranti per allontanare tutti.
Noi nel frattempo siamo rimasti a metà tra p.zza San Giovanni e il Colosseo, con tanti altri manifestanti indignati contro questo gruppo di criminali infiltrati che rovinano le nostre belle manifestazioni pacifiche. La stragrande maggioranza dei manifestanti ha denunciato e preso le distanze dai pochi e organizzati violenti, tra questi ci siamo ovviamente noi, e rispondiamo a qualche piccolo fascistello del pdl ortese che compie un operazione tipicamente fascista, ossia generalizza e fa di tutta l'erba un fascio.

Pertanto pensano e alludono al fatto che Gianluca Di Giovine, Alessandro Di Giovine, Ripalta Di Palma, Francesco Grillo, Gerardo Balestrieri, Monica Menduni, Michele Morgese, Anna Maria Avella, Lorena Corbo, Valentina Sardella sono pericolosi attivisti black block. Siamo indignati al quadrato, contro le cattiverie gratuite.
Noi siamo contrari alla violenza, crediamo nella non-violenza attiva, e pertanto continueremo sempre a denunciare qualsiasi forma di violenza, anche quel squadrismo verbale che purtroppo qualcuno adopera nel nostro paese.

Fieri di aver partecipato e di aver espresso il nostro NO IN MODO PACIFICO.... Amareggiati, però, per gli scontri e per le violenze che sono accadute.... ma CERTI, invece, che le persone che hanno provocato tale scempio NON SONO "INDIGNADOS"....
Non lasciamoci intimidire e manipolare... ANDIAMO AVANTI!!!!!



SIAMO FUORI DAL RECINTO, SIAMO LIBERI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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