lunedì 3 ottobre 2011

L'Orta Nova che vorrei aderisce alla manifestazione "indignados" del 15 ottobre



15 ottobre 2011 noi dobbiamo andare Roma e mettere la nostra faccia davanti al Parlamento. Devono avere il coraggio di guardarci in faccia.

Il 15 ottobre 2011 io sarò davanti a quel Palazzo perché loro devono vedere la rabbia e lo schifo che ho negli occhi e devono sentire le cose che ho da dire.

Il 15 ottobre noi dobbiamo essere davanti al Parlamento tutti insieme perché devono capire che non ci rappresentano più. Devono vedere quanti siamo, quanti voti non avranno perché non ci faremo più prendere in giro.

Dobbiamo dirgli che noi non li vogliamo più. Devono capire che i giovani italiani non si sentono rappresentati da un Parlamento che ha una età media di 65 anni! Uomini di 70′anni non possono progettare il futuro di chi oggi ha 20-30-40 anni. Non possono perché neanche lo vedono il futuro. Tutto quello che vedono è il loro stipendio da nababbo e la loro pensione da sceicco.

Il 16 ottobre, il giorno dopo, non avremo un Paese nuovo. L’Italia non diverrà un modello di efficienza e meritocrazia, ma noi ci saremo trovati, ci saremo guardati in faccia e ci saremo parlati. Noi, dal 16 ottobre non saremo più soli. E’ nelle piazze che ci si organizza, è nell’incontro che nascono idee e nuove proposte.

Se il 15 ottobre saremo tutti in piazza, davanti ad un Parlamento che ormai è solo un palazzo occupato abusivamente da gente che non non è più legittimata a starci, correremo il rischio che dal giorno dopo tutto torni come prima. Ma se il 15 ottobre ce ne stiamo nei notri loculi a pensare che non possiamo da soli cambiare le cose, avremo la certezza che le cose andranno sempre peggio.

Dobbiamo correre il rischio che non cambi nulla perché all’ opposto a questo rischio c’è la speranza che le cose cambino.

Nessuno di noi da solo cambierà nulla, ma il 15 ottobre non saremo soli, saremo insieme ed un popolo è una unità, non un insieme di persone sole. Il POPOLO è l’unico SOVRANO dell’Italia e quel popolo sono io, sei tu, è tuo fratello, tua sorella, i tuoi genitori, i tuoi amici. NOI siamo il popolo e dobbiamo riprenderci la sovranità che ci hanno tolto.

Il 15 ottobre 2011 dovremo essere davanti al Parlamento per dire alla politica, alle mafie, ai corrotti e ai corruttori che NON LI VOGLIAMO.

Dovremo esserci perché dobbiamo dire ai politici che il vero sovrano del Paese ha deciso di mandarli tutti a casa.

Il 15 ottobre dovremo essere in tanti per dire alle mafie che colludono con i nostri governanti che noi non siamo come i politicanti a cui sono abituati. Devono sapere che gli italiani non hanno paura perché possono uccidere qualcuno, ma non possono ucciderci tutti e prima o poi verranno spazzati via.

Il 15 ottobre dobbiamo dire ai corrotti e ai corruttori che ci riprendiamo il nostro Paese e che per loro non c’è più spazio, così come non ci hanno lasciato spazio.

Io il 15 ottobre sarò in quella piazza davanti a quel palazzo non solo per me ma anche per tutte quelle persone che non potranno esserci perché sono al lavoro sotto la minaccia del licenziamento. Io sarò davanti al Parlamento per dire a queste persone che voglio liberarli da questa schiavitù, perché un lavoro senza garanzie e senza tutele non è degno di chiamarsi lavoro. Oggi gli italiani non sono lavoratori, sono schiavi.

Tutti quelli che possono lasciare il lavoro il 15 ottobre devono farlo perché la storia la facciamo noi, non si fa da sola.

Lasciate il lavoro, venite con la famiglia, i bambini, gli amici, gli amanti. Andiamo senza bandiere perché nessun colore ci rappresenta e nessuna ideologia ci saleverà. Andiamo tutti insieme per tutte quelle persone che sono ostaggio della povertà e delle necessità in cui li ha gettati ed abbandonati la mafia-politica degli utlimi 30′anni.

Destati Italia e riprenditi ciò che è tuo. Riprenditi il tuo lavoro, la tua pensione, la tua casa, il tuo studio, i tuoi progetti!

Io 15 ottobre voglio essere parte della storia perché non ci sono molte possibilità di farne parte. Voglio esserci perché non voglio rinfacciarmi nulla quando sarò a fare al fila alla Caritas a 80′anni. Voglio esserci perché voglio prendermi il merito se a 80′anni sarò in un Paese migliore di come me lo stanno consegnando i miei genitori.

Le cose non cambieranno dal 16 ottobre e fose non saranno cambiate neanche al 15 ottobre 2012, ma se ci mettiamo nella logica del “tanto non cambierà nulla” allora non vale la pena fare nulla, neanche alzarsi dal letto al mattino dal momento che a sera dovrai ritornarci.

Le rivoluzioni le hanno fatte i popoli. Le cose sono cambiate quando la gente lo ha voluto. Noi non siamo soli. Noi siamo un Popolo.

Il 15 ottorbre vediamoci, incontriamoci, progettiamo il Paese di cui abbiamo bisogno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://www.ilgrecale.it/news/2011/a-rischio-l-igiene-e-la-salute-pubblica-ad-orta-nova-5220.asp