mercoledì 10 dicembre 2008


LA VITTORIA DI POPOLO.


La Guardia di Finanza ha posto i siggilli sull’ enorme discarica. Ecco quanto è successo in questi giorni. La trama, inizialmente spigolosa, ambigua, mistificante della straordinaria fiaba popolare, che ha visto come protagonista la popolazione dei cinque reali siti, sembra volgere al termine.....nel migliore dei modi possibili. La speranza popolare ha vinto!!!! Essa ha vinto contro ogni forma di malaffare, di depravazione ambientale e sociale. Ma dalle fiabe, ognuno trae proprie conclusioni, purtroppo lesive per la fiaba stessa. Infatti l'amico Gianluca Caporale, sostiene che quanto accaduto sia stato profetizzato dal giornalista Lannes, dimenticando che si volevano far prendere tutti questi provvedimenti alla provincia, e per di più in un solo giorno, mentre oggi constatiamo che purtroppo l'orrendo potere burocratico ha i suoi tempi; invece la giornalista Mercaldi sottolinea quotidianamente l'incatenamento della giunta comunale(importane) a Palazzo Dogana, mettendo in secondo piano tutto il resto (la straordinaria moblitazione popolare). Il comitato spontaneo "Salviamo la nostra terra" tutti se lo sono dimenticati, quei cittadini che dal lontano 2004 incominciarono a protestare, tutti se li sono dimenticati. Credo che non esista cosa peggiore e deleteria per la coscienza collettiva di una cittadinanza, come l'oblio, o la mistificazione dei fatti. Concludo ritornando alla fiaba, c'è un dato che voglio evidenziare: abbiamo raggiunto questo risultato, solo ed esclusivamente con mezzi pacifici, con la non-violenza attiva. Chissà forse da lassù, Don Tonino Bello sta ancora pregando dicendo "Beati i costruttori di pace"....e speriamo che si riferisce anche a noi.

Fraterni saluti

Gianluca Di Giovine

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Gianluca, voglio farti aprire gli occhi e spiegarti il perche’ della mia diffidenza nei confronti delle ALTE CIME.

Dal quotidiano del Salento "IL PAESE NUOVO", notizia di un paio di giorni addietro.

ILVA: Assennato (ARPA), manca nesso tumori-diossina

“La stampa dev'essere più responsabile: è sbagliato fare allarmismi gratuiti, la vera emergenza è la desertificazione”. Lo dichiara Giorgio Assennato, direttore generale dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Regione Puglia.
“Dai grafici relativi alla diossina nell'aria a Taranto si può notare come non ci sia corrispondenza tra le elevatissime emissioni di sostanze chimiche di origine industriale e l'incidenza dei tumori e il tasso di mortalità”. Lo dichiara Giorgio Assennato, direttore generale dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Regione Puglia, in una intervista pubblicata sul numero di "Puglia d'oggi" in edicola.
“Se ci fosse questo nesso - spiega il professore - Taranto dovrebbe registrare il livello più alto di tumori e morti rispetto al resto d'Italia, e invece non è affatto così. Anche il dato relativo agli enfisemi polmonari è solo un po' più alto della media nazionale, ma più basso rispetto alle punte che si registrano nel nord-est del Paese». «I dati in nostro possesso - aggiunge Assennato - non ci consentono di dire in che percentuale le polveri sottili nel quartiere accanto all'Ilva siano dovute a specifiche correnti industriali né ci consentono di dire con certezza se le percentuali di eccesso di tumori può essere attribuita agli ambienti di lavoro e non invece agli stili di vita, per esempio al fumo di sigarette...”.
Secondo il docente universitario, “non è dimostrata l'associazione tra esposizione a diossine e benzene e leucemie e linfomi», per cui è vero che «la Puglia è una regione vulnerabile sotto il profilo ambientale, ma l'emergenza riguarda i problemi legati alla desertificazione, all'erosione delle coste e alla carenza d'acqua”.
“La stampa quindi - conclude Assennato - farebbe bene a essere più responsabile e a evitare facili allarmismi: non è giusto terrorizzare la gente in maniera gratuita, e invece è doveroso dare informazioni esatte”.

Se chi denuncia un problema è un allarmista, come classificheremo chi quel problema lo nasconde?
Un mese e mezzo fa si diceva l’esatto contrario.

Posto un articolo di Repubblica.it del 26/10/2008 che confermera' il mio sospetto di “inciucio”. La raccolta differenziata non interessa al politico, anzi e’ sua nemica perche’ rischierebbe di rendere inutile e superfluo un qualsiasi inceneritore.
Qundi addio CIP6, addio accordi con industrie, addio a loschi guadagni.

Impianti industriali dell'Ilva a Taranto
TARANTO - Sul loro tavolo c'era il futuro del più grande stabilimento siderurgico d'Europa, l'Ilva di Taranto. E la salute di centinaia di migliaia di cittadini. Avrebbero dovuto decidere, infatti, se concedere o meno alla fabbrica l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), una carta necessaria per la prosecuzione dell'attività. Invece, non decideranno nulla. Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, li ha rimossi: al loro posto ha nominato tecnici di sua fiducia. "Una decapitazione del sapere tecnico-scientifico che dà forte ragione di inquietudine" attacca il presidente della Regione, Nichi Vendola.

Che a questo punto ha deciso di fare da solo: nelle prossime settimane il governatore presenterà infatti al consiglio regionale una legge che imporrà all'Ilva, così come a tutte le altre aziende che producono in Puglia, la riduzione delle emissioni inquinanti. "Stabiliremo un cronoprogramma: più passa il tempo - dice Vendola - e più dovranno tagliare. Altrimenti saremo costretti a farli chiudere".

La decapitazione ministeriale dei tecnici è stata scoperta dai pugliesi il 15 ottobre. "Convocati a Roma ci siamo trovati davanti il nuovo presidente del nucleo di coordinamento scelto dal ministro Prestigiacomo - spiega l'assessore all'Ambiente, Michele Losappio - Stranamente, più volte e con grande enfasi, ha voluto sottolineare come le emissioni dell'Ilva siano tutte nei limiti dell'attuale normativa nazionale". "Per la prima volta poi - continua il direttore regionale dell'Arpa pugliese, il professor Giorgio Assennato - al tavolo c'erano anche i tecnici dell'azienda".

"Insomma l'aria sembra cambiata, almeno al ministero" dice invece Vendola, proprio lui che appena insediato aveva fatto proprio un piano industriale d'accordo con la famiglia Riva. L'Ilva effettivamente ha speso 300 milioni di euro per modernizzare gli impianti e ha dimostrato la possibilità di ridurre le emissioni. "Non ha mantenuto però molti degli impegni presi - continua il governatore pugliese - E soprattutto nel piano presentato al Ministero parla di riduzioni delle emissioni di diossina molto lontane rispetto alla nostra pretesa: indicano limiti tre volte superiori rispetto a quelli che noi chiediamo".

Ecco perché la Regione Puglia ha già annunciato che se le carte in tavola non cambieranno, esprimerà parere negativo al rilascio dell'Aia. Ma il parere non è vincolante. Da qui la decisione di intraprendere la strada della legge regionale. "Qui si vuol far credere - spiega ancora il presidente pugliese - che in realtà non c'è niente da fare. Che o c'è la fabbrica con tutti i suoi veleni, o c'è una salubrità mentale assediata dalla disoccupazione. Ci si mette davanti all'opprimente aut aut che o si muore di cancro o si muore di fame. Invece investendo nelle tecnologie quelle riduzioni possono arrivare. In caso contrario, meglio una vita da povero che una morte sicura".

L'Ilva negli ultimi quattro anni ha prodotto utili per 2,5 miliardi. "E approfittando del vantaggio competitivo che deriva dal non avere i rigori normativi di altre aree d'Europa farà sempre più utili" dice Vendola. "In qualsiasi parte d'Europa, Slovenia esclusa, l'Ilva fosse stata, avrebbe dovuto chiudere o abbassare le emissioni" spiega il professor Assennato. "Soltanto in Italia esiste una legge con dei limiti così alti".

Il governo pugliese, in più riprese, ha chiesto di cambiare quella norma sia al governo di centrosinistra sia a quello di centrodestra. "Mai abbiamo avuto risposte. E ora mi trovo con i dirigenti cambiati, con Emilio Riva, il padrone dell'Ilva, come socio della Cai e sempre lui come principale beneficiario della processione anti Kyoto del governo Berlusconi. Io ho il dovere di mettere tutti gli interlocutori di fronte alle proprie responsabilità".

Con stima.
MAIELLARO.

Anonimo ha detto...

LA7/MALPELO/L'ILVA DI TARANTO
http://it.youtube.com/watch?v=nsrjPVSW5Uc

NO COMMENT

Anonimo ha detto...

Caro Maiellaro, capisco la tua diffidenza nei confronti delle alte cime e per certi versi la condivido anch'io. Però ci sono dei momenti, delle immagini, degli aspetti, che fanno rinascere la voglia, la passione, di fare politica, intesa come cambiamento, superamento delle ingiustizie. Questi momenti riguardano la legge sull'emissione di diossina della Regione Puglia per l'Ilva di Taranto, frutto di una straordinaria e complicata concertazione fra le parti sociali(all'interno del partito P.R.C. se ne discusso molto); la legge sul lavoro nero che ha vinto l'oscar delle migliori leggi d'Europa; i soldi dati all'associazione Libera di don Ciotti per espropriare un terreno alla mafia e trasformarlo in un luogo di giustizia e lavoro (per giovani disoccupati); la costituzione della Sanitàservice in Capitanata, che ha visto internalizzare a tempo indeterminato i lavoratori del 118, fino a due mesi fa, vittime delle nefanezze e delle atrocità lavorative delle varie cooperative private ecc.....
Detto ciò, sostengo anche che vi siano delle cose da analizzare, e fai bene ad avere costantemente uno sguardo critico, ma non denudiamo, non chiudiamo nel vaso di pandora la Speranza di continuare a cambiare.
Frateri saluti
Gianluca Di Giovine

Anonimo ha detto...

OK, con l'amico Ingravallo state provando a mettere su un progetto sulla differenziata che non abbia "lacune" da presentare all'amministrazione comunale.
Puo' sicuramente essere utile questo sito:
http://www.comunivirtuosi.org/

consultare sezione progetti realizzati, una vera miniera.

losservatoreortese.

saluti.

Anonimo ha detto...

Grazie osservatoreortese per la segnalazione del sito....però gradirei che per questo progetto vi sia maggiore partecipazione, maggiore coinvolgimento. Pertanto qualsiasi idea innovativa/alternativa va condivisa e migliorata.
Fraterni saluti

Anonimo ha detto...

Lungi da me fare sterili proposte, ritengo pero’ interessante prendere spunti da altrui esperienze. Naturalmente il presupposto e’
l’interessamento R E A L E dell’assessorato all’ambiente:

In pochi mesi a Monte San Pietro (BO), un paese di 10.000 abitanti e un'amministrazione illuminata, si è passati dal 25 all’80% di raccolta differenziata. E mentre in molti cercano siti per nuove discariche, loro ne chiudono una. Com’è stato possibile tutto ciò? Grazie al coinvolgimento della popolazione.
Monte San Pietro e i suoi cittadini sono l’esempio concreto che le cose possono cambiare anche in poco tempo. Basta solo volerlo.
Non stiamo parlando di una città utopica ma di un comune in provincia di Bologna, di 10.000 anime circa
Tutto è nato dopo tre anni di lunghe e faticose trattative in seguito alle quali il comune è riuscito, nel luglio 2007, a mettere in pratica un progetto che permettesse lo sviluppo e il diffondersi della raccolta differenziata. La sfida più grande poi, è stata quella di sensibilizzare i cittadini attraverso un progetto di comunicazione che potesse sostenerli in questo grande sforzo, da tempo annunciato dall’amministrazione ma fino ad allora mai concretizzato.
Attraverso assemblee pubbliche (circa quaranta organizzate in modo da consentire a tutti di poter intervenire, scaglionando i partecipanti nel corso degli incontri), attività con le scuole, attività di sportello presso gli uffici comunali e attività di tutoraggio, tutti i cittadini sono stati resi partecipi ed incoraggiati a qualsiasi forma di sperimentazione e di condivisione.
In questo modo, sono state contattate telefonicamente 1800 famiglie; 2000, invece, hanno partecipato agli incontri e 3500 hanno ricevuto la visita dei tutor (ragazzi reclutati nello stesso paese che hanno seguito un percorso di formazione), mentre 200 sono stati i condomini visitati dai gestori per il posizionamento dei bidoni e 700 i bimbi che hanno partecipato alle attività didattiche.
Il risultato sorprendente è stato ottenuto grazie alla collaborazione dei cittadini e alla grande ricettività che li ha contraddistinti..
Ma non è tutto. Sono state fatte delle scelte ambientali che avevano spinto l’amministrazione ad optare verso questa nuova direzione, mostrando durante le assemblee pubbliche foto di discariche e di inceneritori, poiché il 90% degli abitanti di Monte San Pietro non sapeva esattamente cosa fossero e come funzionassero.
Suscitare l’orrore, il disagio e il disgusto, a volte aiuta a rimuovere quella patina di ignoranza che è causa di non attenzione, di disinteresse e di noncuranza, e che impedisce di filtrare la realtà tangibile e palpabile rendendola poco chiara e quindi sconosciuta.
Ma non è stato tutto semplice. Inizialmente le persone avevano mostrato molte resistenze. In molti, ad esempio, si chiedevano: “come faccio a buttare in bidoni così piccoli così tanta immondizia?” Cinque mesi dopo l’inizio della raccolta differenziata porta a porta, non solo le perplessità erano scomparse, ma i cittadini si sono dimostrati entusiasti e soprattutto più consapevoli della produzione dei rifiuti, tanto da sollecitarne una riduzione a monte.
Questa presa di coscienza e di consapevolezza da parte dei cittadini di Monte San Pietro è in contrapposizione con il luogo comune secondo il quale “argomenti difficili” come quelli inerenti i rifiuti, il riciclaggio e la raccolta differenziata, interesserebbero a poche persone.
Impressionante la velocità con cui le seguenti pratiche si sono diffuse: il compostaggio dei rifiuti domestici, messo in pratica da mille famiglie e dai bimbi della scuola materna ed elementare; il last minute market che consente di recuperare ciò andrebbe buttato via e che viene invece nuovamnte immesso nel circuito a fini di beneficenza; un grosso gruppo di acquisto solidale sorto grazie al sistema del porta a porta e alle assemblee collettive attraverso le quali è nata una maggiore socializzazione tra i cittadini del piccolo comune; il mercatino dell’usato gestito dai bimbi che, nel corso dell’anno, hanno realizzato questo evento insieme alle loro famiglie, con scambio e piccole vendite; una maggiore distribuzione di contenitori per acqua alla spina e per detersivi alla spina (quest’ultima in corso di allestimento).
E fu così che la raccolta differenziata è passata dal 25,5% all’80%, mentre solo il 20% di rifiuti viene mandato in discarica.”.

MAIELLARO

Anonimo ha detto...

Giustissimo Maiellaro, si tratta anche di una battaglia culturale, da fare con mille risorse. Condivido anche il fatto che bisogna avere dalla propria parte l'assessorato all'ambiente, e più in generale l'amministrazione. Ma se quest'ultima si dimostra indifferente e lassiva di fronte a tali urgenti ed importanti problematiche, c'è bisogno di costruire un "blocco civico", forte, al quale sia difficile dire di no. Lavoriamo per questo, il nostro impegno non verrà mai a mancare.