lunedì 12 luglio 2010

IL 16,IL17 E IL 18....EYJAFJALLAJÖKULL- Stati Generali Fabbriche di Nichi



Come l’eruzione di un vulcano, Le Fabbriche di Nichi irrompono sulla scena pubblica e sconvolgono gli equilibri dati.
Un soggetto debuttante e non canonico apparso sulla scena della pratica politica e che, in prospettiva, può lasciare le “grandi potenze” senza parole.
Eyjafjallajökull – Eruzioni di buona politica sono gli stati generali in cui si danno appuntamento tutte le Fabbriche attive sul territorio e tutte le persone e i collettivi interessati al progetto della Fabbrica di Nichi. Ma anche un festival della buona politica, in cui ragionare insieme sul mondo e sulla politica del futuro.

Incontri, dibattiti, condivisioni di esperienze, l'incontro con nichi e musica e concerti nella serata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Premetto che sono fiero di far parte di questa minoranza attualmente capeggiata da Vendola e non lo nego neanche ai miei familiari, da sempre democristiani perché convinti e confusi dalle parole Democrazia e Cristianità, più che da fatti concreti, come se il simbolo dello scudo crociato fosse stato un baluardo contro l’eresia del Comunismo antiliberale rappresentato dalla falce e martello. Le vicende di questi ultimi decenni sono una impietosa testimonianza di come sia stato grande quell’errore di “confusione”, l’aver creduto che la vera Democrazia di una Nazione fosse rappresentata esclusivamente dal partito della Democrazia cristiana (i cui esponenti, in buona parte, sono confluiti in Forza Italia-Pdl).

In tanti mi chedono, e me lo chiedo anch’io, “e adesso?”
“Che fare? Chi salverà questo paese da se stesso?”
La lezione della storia dimostra come in alcuni frangenti cruciali il paese non sia stato salvato dalle sue maggioranze ma dalle sue minoranze.

Sono state le minoranze che hanno fatto il Risorgimento,trasformando un popolo di tribù in una nazione.
Sono state le minoranze che hanno fatto la Resistenza e hanno concepito la Costituzione.
E sono le minoranze quelle a cui oggi sembra essere affidata la difesa della Costituzione.
La difesa della Costituzione resta l'ultima spiaggia. Sino a quando resterà in vita,sapremo sempre da dove ricominciare.
NON DEVE SCORAGGIARE FARE PARTE DI UNA MINORANZA.
Gli storici e gli analisti del potere sanno bene che la storia non è fatta dalle maggioranze disorganizzate,nè dalle oligarchie paralitiche.
Oggi viviamo una fase della storia nella quale le minoranze eredi di quelle che vollero la Costituzione, che vollero il Concilio Vaticano II,che realizzarono lo statuto dei lavoratori e che sono il seme e il simbolo di un'altra Italia possibile,sembrano essere divenute orfane di rappresentanza e guida politica,perchè troppo a lungo tradite da oligarchie partitiche paralitiche,autoreferenziali e interessate solo alla propria riproduzione.
Forse è tempo che qualcosa muoia perchè qualcosa di nuovo possa nascere.
E' tempo che ciascuno assuma su di sé l'onere e la responsabilità di aiutare il vecchio a morire per consentire al nuovo di nascere. Giacchè il futuro non è il tempo che viene e sopraggiunge. Il futuro è il tempo che si costruisce insieme.
E -per citare Salvemini- ciascuno di noi troverà nell'avvenire quel tanto che vi avrà messo di se stesso. Solo chi si arrende ai fatti non vi troverà nulla,perchè vi avrà messo nulla.
Maiellaro