sabato 21 agosto 2010

RACCOLTA DIFFERENZIATA.......QUANDO???!!!!


Scongiurata l'emergenza rifiuti. Poco fa il Gip ha concesso la facoltà d'uso per la discarica Forcone-Cafiero di Cerignola, posta sotto sequestro due giorni fa dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico), a causa della mancanza di un depuratore delle acque piovane.
Tutto ciò dovrebbe aprire gli occhi a chi fino ad oggi li ha tenuti chiusi, circa l'importanza della raccolta differenziata e la produzione di meno rifiuti, altrimenti ne saremo sommersi. Di certo la questione interseca la Sia, il nostro sindaco e la nostra amministrazione, incapaci, o poco volenterosi di intraprendere una seria campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata che diventi patrimonio dell'intera cittadinanza, cosa ancora non avvenuta. Credo che su questo punto, da molto tempo parliamo, ma rimaniamo dai più inascoltati.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

gianluca, a scuola (ad orta nova!) incredibilmente si "insegna" che i termovalorizzatori sono quanto di meglio ci possa essere per il trattamento dei rifiuti, si pone l'accento sulla presunta economica produzione di energia elettrica e di calore a buon mercato, si rimarca la loro peculiarità nel far velocemente e "magicamente" sparire dalla vista i rifiuti. danno e beffa! in tal modo non solo si fa disinformazione, ma si sovvertono anche le leggi della fisica e, ovviamente, della natura; inoltre la beffa sta nel suggerire una raccolta differenziata dei rifiuti (plastica con plastica, carta con carta, vetro con vetro, umido a parte, ecc....) non con lo scopo logico del recupero e riutilizzo, ma per permettere un loro "immediato utilizzo" nei "superbi" inceneritori pronti ad accoglierli "amorevolmente", tout court, così come sono stati faticosamente separati.
gianluca, immagina adesso di riuscire ad organizzare una raccolta differenziata...bello, no?
ad orta nova finalmente comincia una nuova era, più civile ed al passo coi tempi. meraviglia!
un sogno, forse realizzabile.
un sogno...che però finisce male.
i rifiuti faticosamente differenziati dove vanno? quale struttura c'è in zona per selezionarli ulteriormente per poi poterli recuperare e riutilizzare? nessuna!
un sogno? un incubo che sta per trasformarsi in tragedia! esagero? purtoppo no. a riprova del mio disappunto saranno "disponibili" a breve gli inceneritori che stanno costruendo e che sorgeranno in zona (quello della marcegaglia a borgo mezzanone, quello fiat a borgo incoronata e a carapelle della caviro), benedetti dalla politica locale, regionale e nazionale, sorda, cieca e corrota, naturalmente predisposti per sputare veleni che, se ci pensi viene da piangere, originati dai nostri rifiuti "sapientemente" differenziati e poi inceneriti.
gianluca, la "battaglia" sulla sola differenziata è un'errore, bisogna stilare un progetto intercomunale (l'ente "i 5 reali siti" potrebbe dare con ciò una ragione della sua esistenza), una proposta realizzabile che contempli simultaneamente anche la costruzione di un'impianto di trattamento a freddo dei nostri rifiuti, prendendo esempio da realtà che ci hanno preceduto e che funzionano egregiamente.
questo è il miglior modo per chiudere il ciclo dei dei rifiuti e forse evitare che rifiuti lo diventeremo noi.
ti invito, perciò, e anche in vista delle prossime votazioni comunali, a darti da fare per concretizzare il tuo appello, a fare di una semplice denuncia di omissione un progetto concretamente realizzabile.
contatta politici illuminati, tecnici ed esperti in materia (quelli di vedelago?) e metti "nero su bianco" un serio progetto tecnico-politico da presentare alla gente che (ti) voterà alla prossima imminente tornata elettorale. contatta i sindaci e gli assessori preposti dei paesi a noi associati per sondare l'umore. portati avanti con il lavoro...

SALUTE

maiellaro

Gianluca Di Giovine ha detto...

Apprezzo molto il tuo stile e la tua voglia di proporre per migliorare le condizioni e la qualità della vita di tutti noi. Condivido gran parte di ciò che scrivi e con tutta umiltà non ti nascondo che insieme, con la partecipazione, l'interesse, l'intelligenza e l'onestà di tutti che possiamo farcela. Da soli non si va da nessuna parte, ma abbiamo bisogni di apporti, di condividere saperi per cambiare le cose.
Costruzione di un impianto a trattamento a freddo dei rifiuti, estrusore, sono cose che leggo, cerco di comprendere e dovremo promuovere.....grazie
saluti fraterni

Anonimo ha detto...

a proposito dell'attualità che conta, e mi scuso per l'off topic, vorrei scandalizzarmi/vi sulle parole del ministro Tremonti a proposito della legge 626 e in generale sui diritti dei lavoratori. secondo questo bandito (è l'unico termine con cui mi sento di apostrofarlo) "l'Italia e l'Europa non possono permattersi più il lusso di sostenere leggi e regolamenti simili" che rischiano di non rendere più competitive le aziende soffocate e vincolate da troppi lacci e laccioli.
il mio traduttore simultaneo acquistato all'Ikea mi dice che questo "concetto liberista" consisterebbe in tal modo in una sorta di "cinesizzazione" del lavoratore, con pochi diritti (conquistati illo tempore con memorabili lotte sindacali, sindacati che oggi sono proni al potere), rischio certo di aumento dei pericoli imputabili al lavoro stesso e nessuna certezza sulla durata del posto di lavoro.
graziealcazzo Ministro! comodo fare il frocio col culo degli altri! la Confindustia ringrazia.
piuttosto sarebbe lecito ed auspicabile che venissero riviste le leggi e i regolamenti sulla sicurezza del lavoro facendo le dovute distinzioni tra microimprese, magari a conduzione familiare, a cui la 626 risulta esageratamente onerosa e le attività imprenditoriali più grosse, che implicano maggiori rischi dovuti alle caratteristiche stesse dell'impresa, con un giro d'affari sostanzioso e con un discreto numero di dipendenti, la cui sicurezza deve essere sempre considerata priorità imprenscindibile, la libertà di "agire con le mani libere", eccessivamente libere e senza sindacati tra le palle come vorrebbe la FIAT di Sergio Marchionne e come desidera la presidentessa di Confindustria Emma Marcegaglia, finirà per rendere carta straccia tutti i lavoratori dipendenti pronti ad essere cestinati se il "capo" lo desidera, nel nome della competitività e del libero mercato.
nel nome della Cina.
M.
Salute

Anonimo ha detto...

Il problema è che, in parte, Tremonti a ragione. Il fatto è che siamo di fronte a quel fenomeno noto come "globalizzazione". O si inverte rotta (ma chi può farlo?Non basta un governo nazionale,è un fenomeno globale,appunto) o si affronta la realtà. La realtà è che stiamo GIA' competendo con i cinesi e la cinesizzazione è inevitabile. Allora se Marchionne dice di ridurre la pausa pranzo e altre cose simili, ma in cambio investo in Italia, o te lo fai piacere, o resti a casa. Marchionne, purtroppo, ha il coltello dalla parte del manico.
Ripeto, non mi piace sta situazione, nè Marchionne, ma credo sia meglio lavorare con meno diritti che non lavorare affatto. Salvo che, vogliamo tutti chiedere il sussidio con contributi falsi e false pensioni d'invalidità. E' pur sempre un'idea.
Saluti.

Anonimo ha detto...

bha! non credo si stia parlando di ridurre la pausa pranzo o di calcolare scientificamente quanti passi e quali movimenti ripetitivi deve fare un'operaio per ottimizzare il suo rendimento, ma ho il forte sospetto che si stia cercando di intaccare alcune costose regole sulla sicurezza sul posto di lavoro e alcune leggi che permetterebbero al datore di lavoro, anche di medie/grandi aziende, di licenziare senza giusta causa rendendo in tal modo tutti precari, tutti "ammansiti" e...disposti a tutto pur di mantenere il posticino.
Lo sai cosa vuol dire?

Salute

Anonimo ha detto...

http://www.fiom.cgil.it/auto/fiat/pomigliano/10_06_14-PuntoFiom.pdf

Questo è ciò su cui la Fiom-cgil non è d'accordo. In pratica si chiede d lavorare di più e so che è una cosa che non fa piacere. Ma ripeto che fra ridurre le pause e aumentare la velocità di produzione e chiudere lo stabilimento, perchè Fiat lo PUO' fare, perchè le conviene andare all'estero, IO, personalmente, preferisco la prima. Se qualcuno è in grado di togliere a Fiat altri la possibilità di delocalizzare e quindi ricattare i lavoratori, mi associo.

Saluti,
Carletto (ero anche quello del post precedento, scusate la mancanza della "firma")

L'Alchimista ha detto...

Mi permetto di dissentire.
Ho lavorato in Fiat (all'Iveco, per la precisione) e posso dire per esperienza che di sprechi nella linea di produzione ce ne sono molti e non dipendono certo dalla lunghezza della pausa pranzo...

Per quanto riguarda invece il discorso in generale, rincorrere i cinesi sul costo della mano d'opera è un suicidio...IN pratica si dovrebbe tornare all'800'.
D'altra parte c'è un piccolo particolare che nel polverone mediatico, teso a presentare al grande pubblico questa furibonda battaglia ideologica come campale per la sopravvivenza dell'economia domestica, si trascura di osservare che...Il costo del lavoro in Italia è già (oggi) il più basso tra i Paesi UE.

IN altre parole Marchionne (che fa il suo mestiere e lo fa bene...ma meglio non scambiare l'interesse degli azionisti con quello del paese...) avrebbe uno straccio di ragione se:
a)Non fosse vero che il gruppo Volkswagen, pagando uno stipendio ai propri operai in Germania che è più del doppio di quello che Fiat paga in Italia, faccia macchine mediamente migliori ad un prezzo solo lievemente superiore...E con volumi di vendita che la Fiat si può solo sognare...

E poi, ancora, Marchionne avrebbe ragione se
b)La Fiat non avesse preso incentivi di Stato...
Perché a me stì discorsi alla fine fanno un pò ridere: la Fiat in un secolo si è fregata più soldi lei dallo Stato che tutti i pensionati e i falsi invalidi...
Lo stabilimento di Melfi...Coi soldi pubblici, l'hanno costruito.
E pure quello della Sofim, per dire.

Infine: l'inganno della Globalizzazione sta nel fatto che si pretende di far coincidere l'interesse degli Stati-Nazione con quello delle Multinazionali...

Ma c'è un ovvio corto circuito non svelato che è il seguente: se, per ipotesi, tutte le aziende italiane potessero pagare i lavoratori quello che guadagnano in Cina (o anche solo in Serbia), chiuderebbero tutte nel giro di pochi mesi PER FALLIMENTO.

E questo perché nessuno avrebbe più abbastanza soldi per comprarsele sté belle macchine...

D'altronde il vero business $$$ della Globalizzazione è proprio questo: fabbricare la 500' in Polonia e poi venderla in Italia ad un prezzo delirante...

La verità è che la Globalizzazione ha un lato oscuro. Molto, molto oscuro...E' esattamente il tipo di lato che il variegato movimento "no Global" ha cercato (e cerca) di evidenziare: gigantesche Corporation che, svincolate ormai da qualsiasi responsabilità territoriale, finiscono per avere infinitamente più potere degli Stati, che, svuotati di fatto di ogni potere, restano "Stati Sovrani" solo sulla carta...

Tremonti poi: forse pochi sanno che Tremonti è il Presidente dell'Aspen Institute Italia.

D'altra parte pochissimi sanno cos'è l'Aspen Institute...

In altre parole: a me la Fiom non piace per niente...Però, al solito, la guerra di religione è innescata apposta. E comunque non si può lasciare alle Multinazionali il potere di fare e disfare a proprio piacimento...Qui si rischia di bruciare, in pochi decenni, secoli di lotte e di conquiste...
E' in gioco la Democrazia e con essa il futuro stesso degli Stati Sovrani e delle Nazioni così come le abbiamo conosciute finora...Ma è in gioco anche il nostro benessere...
Questo in pochi ancora lo hanno capito...E, purtroppo, non lo capiranno...fino a quando non sarà forse troppo tardi...

Saluti

Gianluca Di Giovine ha detto...

Certo il disegno della Fiat ma anche di una parte di Confindustria è quello di depotenziare le possibilità di difesa e dignità dei lavoratori: il contratto collettivo di lavoro, Pertanto osannano la flessibilità, che poi è precarietà totale. Lo fanno adottando il ricatto del posto del lavoro, della possibilità di re-introdurre il lavoro in Italia, attuando una de-localizzazione al contrario. Questa è un'operazione de-mistificatoria, perchè anche con il caso degli operai di Melfi, questi cercano delle scusanti per andare via dall'Italia, sostenendo che non si può produrre, se ci sono giudici del lavoro che difendono la costituzione e non la Fiat. Hanno avviato un processo di de-composizione di quello che resta del mondo operaio, frantumanto, frastornato, dal berlusconismo. Credo che dobbiamo dimostrare la forza di rilanciare un nuovo patto sociale che metta al centro la questione del lavoro. Questo è possibile solo se in una futura composizione di centrosinistra abbia un peso molto importante la componente più vicina a queste istanze e mi riferisco a Nichi Vendola, capace di legare e parlare a più mondi per costruire un sentiero, una storia comune.
Saluti fraterni

Gianluca Di Giovine ha detto...
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