sabato 28 luglio 2012

GLI INVISIBILI DELLE CAMPAGNE DI RACCOLTA

Sabato 28 luglio 2012 assieme a Daniele Calamita (segretario provinciale FLAI-CGIL) Biagio Di Stasio (Segretario della FLAI-CGIL di Orta Nova) suo figlio e Yvan Sagnet coordinatore di “Gli invisibili delle campagne di raccolta” , noto per le rivolte dei braccianti migranti di Nardò, abbiamo percorso strade e campi di raccolta tra Manfredonia e Zapponeta. Partiamo alle 5.15 da Foggia, sede CGIL provinciale, passiamo a prendere Yvan presso l’albergo dove alloggia e partiamo per le campagne di Zapponeta. Raggiungiamo alcuni campi di lavoro, in alcuni casi riusciamo a parlare con i lavoratori, molti sono rumeni, altri bulgari, camerunensi, ghanesi, c’è qualche italiano; in altri casi non riusciamo a scendere dal camper che tutti scappano, forse perché ci confondono con l’ispettorato del lavoro, pertanto non riusciamo a parlarci, li vediamo scappare tra le terre, mentre due loro compagni, presumibilmente uno di questi era il caporale, salgono su un furgoncino e vanno via. Yvan mi dice che è fondamentale girare e parlare con i lavoratori, costruire o recuperare un rapporto di fiducia tra il lavoratore e i sindacalisti, un rapporto umano, fraterno, di condivisione, per risolvere i problemi, riconoscere diritti e organizzare lotte. Infatti proprio a Nardò,presso la masseria Boncuri, Yvan e altri compagni sono stati protagonisti di una straordinaria lotta, tessuta su scioperi e picchetti mattutini, per bloccare il lavoro nei campi e quindi la produzione agricola. La lotta bracciantile ha portato molti frutti, infatti le aziende agricole, a seguito dello sciopero ad oltranza dei braccianti migranti, hanno accantonato il caporale, strumento di intermediazione lavorativa e simbolo di sfruttamento al ribasso, in quanto il caporale spesso decurta dallo stipendio del bracciante quote dello stesso salario, da aggiungere alle quote richieste per il trasporto nei campi. Le aziende agricole sono state costrette a recarsi presso la masseria boncuri e chiedere ai lavoratori di ritornare nei campi; lì i nuovi braccianti si sono accorti concretamente del loro potere contrattuale, assieme al sindacato (FLAI-CGIL) e alle istituzione hanno iniziato un percorso di riconoscimento di diritti e giuste paghe, fino alla costituzione di una lista di prenotazione, come mediazione legale e controllata tra aziende e lavoratori. La stessa cosa dovrà avvenire in Capitanata, Yvan sostiene che è fondamentale avere un contatto diretto con i lavoratori, fare una mappatura della provincia per conoscere i luoghi dove alloggiano e parlarci per organizzare un blocco della produzione, uno sciopero ad oltranza fino a quando non si riconosceranno i diritti di tutti. Tutto questo è possibile rispettando la 2009/52/Ce che introduce norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro, che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. Nel percorso che ci ha visti attraversare contrada Beccarini (Manfredonia – Zapponeta) siamo giunti a Macchia Rotonda esattamente alle spalle dell’inceneritore Marcegaglia abbiamo trovato cittadini comunitari rom-bulgari accampati in un vecchio rudere. In quel posto ci torneremo per un assemblea e chissà se da quel luogo del dolore ambientale e sociale possa nascere la rivolta del lavoro e dei diritti.

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