venerdì 10 agosto 2012

L’ATTACCO DELLA BESTIA

Nel libro del profeta Daniele, nel capitolo 7 inerente le quattro bestie apparse in sogno a Daniele, emerge una bestia che è spaventosa, potente, terribile, di una forza straordinaria, che divora, stritola e calpesta tutto (Dn 7). Un tema apocalittico, che vuole svelare la bestialità del potere repressivo e violento. Il 18/7/2012 Vittorio Agnoletto è stato ospite del Link di Foggia, presso la villa comunale per parlare e raccontare ciò che è avvenuto a Genova durante il G8. Uno straordinario movimento altermondista, di resistenza al mondo globalizzato e diseguale, ha trovato come unica risposta alla propria volontà di cambiare il mondo, la repressione violenta e meschina, di un potere incapace di isolare i black block e capace, invece, di colpire il movimento nella sua interezza. Vittorio Agnoletto, autore del testo: “L’eclissi della democrazia” edito da Feltrinelli e scritto assieme a Lorenzo Guadagnucci, giornalista del Resto del Carlino, presente quella notte del 21 luglio nella scuola Diaz, denuncia con franchezza la carneficina avvenuta alla Diaz.
Agnoletto ritiene che al G8 a Genova i poteri forti, come le forze di polizia, i carabinieri e una precisa parte politica, hanno premeditato e organizzato l’ondata di repressione che ha colpito e represso il movimento Noglobal. La sentenza della Corte di Cassazione ha finalmente riconosciuto come colpevoli dell’irruzione nella scuola Diaz, i vertici della polizia rei della macelleria messicana perpetrata ai danni dei manifestanti. Sono stati processati tutti, tranne Gianni De Gennaro, uomo molto potente e capace di avere l’appoggio di tutti gli schieramenti politici (centro destra e centro sinistra). L’arma dei carabinieri, notoriamente vicina alla destra italiana, sottolinea Agnoletto, ha avuto coperture dai partiti di destra, tra questi spicca AN e Gianfranco Fini, presente a Genova in quei giorni presso la sala operatrice della Questura; mentre la polizia allora comandata da De Gennaro, molto apprezzata da destra e sinistra, ha beneficiato della copertura di tutti. L’esito del processo per i fatti avvenuti alla Diaz si è concluso con la sentenza della quinta sezione penale della Cassazione che condanna per falso in atto pubblico 25 poliziotti per l’irruzione alla Diaz, tra questi vi sono nomi illustri, che in questi anni dopo Genova hanno fatto carriera: Franco Gratteri (capo della direzione centrale anticrimine), Gilberto Caldarozzi (capo del servizio centrale operativo), Vincenzo Canterini (comandante del VII nucleo scelto, reparto mobile di Roma) il nucleo che ha fatto irruzione alla Diaz. L’irruzione violenta e la carneficina della Diaz è stata possibile facendo riferimento all’art.41 bis, che prevede irruzioni del genere al fine di trovare armi pericolosissime. Infatti è stata premura da parte della polizia stessa, portare le molotov all’interno della scuola, altrimenti non si poteva giustificare l’utilizzo del 41 bis. Il potere ha svelato la propria volontà: reprimere ogni istanza di cambiamento, di totale alternativa alla deriva liberista che ha contrassegnato questi anni.

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