Il
disegno di legge d’iniziativa popolare Legge
Rifiuti Zero: per una vera società sostenibile si basa su cinque capisaldi per costruire una
società eco-logica: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro.
Il disegno di legge, qualora entrasse in vigore, permetterebbe anche al nostro
territorio dei benefici immensi. Infatti nell’art. 4 si prescrive una moratoria
sugli inceneritori, la quale «mira alla sospensione fino al 2020 di tutte le
autorizzazioni in itinere per impianti di incenerimento e combustione di
rifiuti, attuando in modo progressivo l’abbandono del ricorso al trattamento
termico e di recupero energetico dei materiali post-utilizzo, di fanghi
essicati, di prodotti o residui biodegradabili, di residui di lavorazione o dei
cosidetti Combustibili Solidi Secondari (C.S.S.)». Senza essere accusati di
sindrome Nimby (Not In My Back Yard, non
nel mio cortile), questa legge ci permette di contrastare e sconfiggere alcune
scelte industriali deleterie per il nostro territorio come la costruzione di un
impianto di biomasse in contrada Bonassisi e l’inceneritore targato
Marcegaglia. L’art. 5 del disegno di legge «abolisce tutti gli incentivi
all’incenerimento […] Vengono pertanto dichiarati decaduti e revocati tutte le
misure previste per i CIP6 ed i certificati verdi» per tutti gli impianti ed
anche quelli «già in esercizio» che hanno usufruito « per almeno cinque anni e
degli impianti citati sottoposti a ristrutturazione funzionale detta
revamping». Questo
disegno di legge per tutti i Comuni introduce «l’obbligo di rinegoziazione di
tutti i contratti di fornitura», proponendo a tutti i gestori di ottenere una
nuova autorizzazione, solamente aderendo ad un «Patto di Riconversione
Impiantistica, attivato dal Ministero dell’Ambiente, per la riconversione degli
impianti». Inoltre si dispone «la revoca e il decadimento delle autorizzazioni
ad inviare o incenerire frazioni di rifiuti riusabili, riciclabili e
compostabili». E se qualcuno vorrebbe fare il furbetto e acquistare rifiuti, la
stessa legge impone il divieto di esportazione dei rifiuti, nonché il divieto
di diluzione e di riciclo delle scorie di incenerimento. Riteniamo
importante aderire e firmare per questa iniziativa popolare, abbiamo già
iniziato a raccogliere le firme e continueremo a farlo, mantenendo il tutto
come comitato civico, senza bandiere di partiti o movimenti.
Orta
Nova ha bisogno di partecipazione e di ecologia.
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