mercoledì 11 dicembre 2013

REPORTAGE DAI BLOCCHI.



Orta Nova, 9 dicembre 2013, ore 16:00 dopo un grande corteo per le vie della città e l’adesione di tutte le attività commerciali alla protesta, ci dirigiamo verso la S.S. 16, perché apprendiamo che un gruppo di manifestanti ha occupato la strada. Il blocco della statale permette di bloccare Tir, camion e altri mezzi di trasporto pesanti, al fine di bloccare l’Italia. Le ragioni dello sciopero sono diverse e seppur poco chiare, esse sono incarnate da donne e uomini che non ce la fanno più: allo stremo delle forze economiche, sociali e morali si vuole cambiare tutto. Non possiamo permetterci di apostrofare come fascisti o populisti chi manifesta, ma dobbiamo, invece, saper ascoltare un grido di dolore che proviene dalle viscere, di chi ha perso tutto, sta perdendo oppure non ha niente da conquistare. Ascoltare, comprendere e condividere percorsi di cambiamento può divenire la via maestra per uscire dalle crisi. È vero alcune forze fasciste sono intervenute nella protesta, ma sono arrivate dopo la proclamazione delle manifestazioni e tentano di farla loro ed è anche vero che ci sono personaggi ‘ambigui’ nelle proteste, serve riconoscerlo, ma non per etichettare. A tutti coloro che non vogliono questa deriva sta l’onere di evitarlo, provare a proletarizzare le rivendicazioni e far sì che possa essere mantenuto e/o ricostruito il carattere popolare, democratico e costituzionale delle manifestazioni. Penso sia importante che i movimenti si coordino tra di loro, raggiungano sintesi al loro interno e con gli altri movimenti degli altri territori, per essere chiari nelle rivendicazioni ed anche riflettere e auto-formarsi sulle proposte di cambiamento; insomma provare a creare una massa critica.

Di fronte ad una mamma che piange perché non riesce a dar da mangiare ai propri figli io non posso che abbracciarla. 

Nessun commento: