giovedì 15 gennaio 2009

SIAMO TUTTI CLANDESTINI


Ieri la Camera dei deputati ha approvato l'istituzione di una "tassa di cittadinanza" di 200€ per persona immigrata, che dovrà pagare quando diventerà cittadino italiano, mentre per ogni rinnovo del permesso di soggiorno dovrà pagare una tassa fra i 10 e 400€ euro. Questa è la strategia del governo contro l'immigrazioe clandestina.
Si tratta di una strategia assurda, irrazionale, xenofoba e per di più controproducente, in quanto continuerà a lasciare "invisibili" tutte quelle persone che non hanno soldi. E' bene ricordarlo a Maroni, che si tratta di persone, e non di merci. La reazione della Cei e della fondazione Migrantes non si è fatta attendere, il mons. Saviola ha definito la legge un atto "aberrante" perchè vuole "criminalizzare il fenomeno migratorio basandosi sui comportamenti criminosi di alcuni migranti". Domenica 18 gennaio ci sarà proprio la giornata mondiale del Migrante, sul tema: San Paolo apostolo delle genti, oggi "tassato" ( che Dio mi perdoni il blasfemo sarcasmo). Per di più, queste persone mentre scappano dalla guerra, dalla fame, dalla persecuzione, dalle tante ingiustizie, dopo aver sostenuto un viaggio di tanti giorni senza mangiare, arrivano in Italia e commettono un reato, sono clandestini, hanno infranto la legge. E' vero hanno infranto la legge del nostro cieco Occidente, la legge del nostro cinico e opulento Occidente, che ricerca solamente la produzione, il profitto, l'accrescimento di capitale, parole che se non sono legate ad un idea di giustizia sociale, di equa ripartizione delle risorse, di salvaguardia della dignità del lavoro, rappresentano delle autentiche armi di distruzione di massa, meno appariscenti perchè non immediatamente distruttrici, ma che predestinano gran parte della popolazione mondiale ad un lento ed inesorabile tramonto delle proprie vite. Oggi più che mai bisogna sentirsi tutti immigrati, d'altronde anche Qualcuno, più grande di noi, Risorto, sulle stade di Emmaus si è manifestato come un forestiero, e i due discepoli che lo avevano visto, "l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane". Già il pane, il segno della Condivisione, e come si fa a chiamare democratica, civile, multiculturale, una società quando non è in grado di offrire un'accoglienza che abbia un sapore di umanità alle tante persone vittime di questo assurdo sistema. Accoglienza, solidarietà, ma prima di tutto Giustizia, "convivialità delle differenze", bisogna lavorare, fare cultura, portare nel cuore dell'Impero nuove prospettive, alternative che contrappongono al dominio, l'umiltà e la convivialità, alla forza, la Pace. Hanna Arendt sosteneva che su "questa terra tutti giungiamo come stranieri". C'è un ultimo aspetto che voglio evidenziare, mentre il governo nazionale vara un decreto legislativo che calpesta i diritti delle persone, la Regione Puglia, il presidente Niki Vendola, ha redatto un piano regionale della salute che prevede di "assicurare in tutte le ASL e nei rispettivi distretti socisanitari i livelli essenziali di copertura delle prestazioni sanitarie in favore delle persone immigrate". Questa è Rivoluzione gentile e cordiale, alla faccia del governo nazionale.

14 commenti:

Pete Mitchell ha detto...

Ciao Luca e Rip...

Anonimo ha detto...

Fino a quando non decideremo di mettere mano alle cause profonde che generano questo flusso migratorio di "disperati" saremo sempre vittime del fenomeno stesso...
Rivedere la politica agricola comune, che finanzia la nostra agricoltura e tassa (discrimina) i prodotti provenienti dagli altri Paesi, difficilmente riusciremo a rovesciare la situazione.
Il punto focale, tuttavia, non è la "tassa" in sé, quanto piuttosto la totale assenza di una politica dell'integrazione che parta dal presupposto che siccome il nostro attuale andamento demografico ci condanna alla decadenza, gli immigrati non sono (solo) un "male necessario", ma proprio una fonte di ricchezza (e sviluppo) non indifferente. In Italia, siamo (come su tutti gli altri temi) indietro anni luce, complice una politica che non ragiona, ma grida, non discute, ma litiga. E' la "politica dell'uomo qualunque" di quello che vede nell'immigrazione una minaccia e non una grande opportunità.
Poi c'è la Lega: con tutta la loro demagogia propagandistica non c'è da stupirsi che accada questo. Con simili provvedimenti infatti, si fa contento il "popolino" speculando sugli effetti di un'asimmetria a senso unico che fa comodo a tutti lasciare così com'è. Intanto tra gli applausi, ai provvedimenti razzisti del governo, anche oggi 1.000.000 e passa di Abdullah, hanno lavorato (spesso a nero) per i nostri connazionali. Cosa dire. W L'italia e gli Italiani.
(A.A.)

Anonimo ha detto...

http://it.youtube.com/watch?v=OGhHMizeL-0

sento che c’e’ qualcosa di nuovo, l’aria e’ cambiata…

Anonimo ha detto...

Gianluca!!!
Cerca di stare un po' piu' sulla notizia!
Vabbe' i clandestini e la pace nel mondo, ma partiamo dai problemi locali che sono di strettissima attualita'.
Il tempo per "volare alto" lo troverai sempre, adesso scendiamo a terra e guardiamo in faccia alla locale realta'...che fa schifo!
Forza che puoi, devi.
maiellaro

Anonimo ha detto...

DA L’ORTESE DEI 5 REALI SITI. GENNAIO 2009

INTERVISTA A VALENTINO D’ANGELO
Di Nunzia Miciaccia

SINTESI (tra parentesi i miei commenti)
n.b. M=MICIACCIA D=D’ANGELO

M- IL 2008 ORMAI APPARTIENE AL PASSATO. ANNO BISESTILE (oooh! Svelata una verità biblica)
CHISSA’ COSA NE PENSA A TAL PROPOSITO IL DOTTOR VALENTINO D’ANGELO (dottor? Ma da quando? Possibile!? Forse si e’ laureato con CEPU! Neanche. Pero’ suona male: “DIPLOMATO ALL’ISTITUTO AGRARIO DI CERIGNOLA”).
COME POSSIAMO ALLEVIARE LE PREOCCUPAZIONI DEI NOSTRI CITTADINI?

D- OTTIMISMO! (questa frase l’ho già sentita…non mi ricordo da chi, ma…da qualcuno in Alto)
I RAGAZZI DEVONO TROVARE IL CORAGGIO DI FARE SACRIFICI (?)

M- E COSA DOVREBBERO FARE?

D- SI DEVE INVESTIRE SUL TERRITORIO. (azz! Una cima sto ragazzo!)

M- I CAPOGRUPPO APPROVANO LE SUE DECISIONI?

D- LO DICI PURE! SIAMO TUTTI D’ACCORDO! IL NOSTRO NUME TUTELARE E’ SEMPRE STATO E SEMPRE SARA’ PEPPINO MOSCARELLA, LUI SI’ CHE SA TENERE DURO!

M- QUINDI SIETE TUTTI “PAPPA E CICCIA”?

D- SI. PERCHE’ SE NON CI FOSSE STATO UN RAPPORTO UMANO TRA DI NOI…
LA GENTE E’ SFIDUCIATA PERCHE’ METTE IN DUBBIO LE ISTITUZIONI (no! Ma che dici! Mettere in dubbio? Abbiamo la certezza di come operano!)

M- NON E’ COSI’?

D- NO. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DA ME RAPPRESENTATA E’ VICINA AI CITTADINI, LAVORA PER LORO ED ARRIVERA’ IN FONDO AL SUO MANDATO. NON C’E’ DA PREOCCUPARSI. (quanto mi piace questa certezza, sa tanto di regime)

M- CI SONO DEI PROGETTI IN CANTIERE?

D- CERTO. IL LAVORO E’ GROSSO E OSCURO…(parole sante!) NOI STIAMO PAGANDO GLI ESPROPRI (sicuro, noi cittadini, e a caro prezzo!). STIAMO LOTTIZZANDO I TERRENI , SBRIGATEVI AD INVESTIRE (aoo! Ma che ciabbiamo scritto gggiocondo? Non c’e’ un cazzo li!)

M- COSA SI ASPETTA DA QUESTO 2009?

D- SI REALIZZERANNO TANTI PROGETTI. IL CENTRO PER ANZIANI (con personale assunto “altamente qualificato” da Moscarella&Friends), POI LA SCUOLA PERTINI E LA SCUOLA ELEMENTARE II CIRCOLO…VERRANNO DISFATTE E RIFATTE, NE VADO FIERO (sorride! E ci credo, con tutto questo turbinio di finanziamenti pubblici! non so se mi spiego.)

M- E GLI ASILI?

D- NON SI PUO’ DARE TUTTO A TUTTI, E’ INUTILE CREARE FALSE ILLUSIONI ( ovvio. Solo ai soliti conoscenti). A COSTO DI CRITICHE. OGNUNO DEVE PRENDERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA’ (bravo. ben detto. pero’ poi sono cazzi nostri. Basta pagare e tutto si risolve)

M- COME AVETE REAGITO A QUESTE CRITICHE?

D- COL SILENZIO. (shhh! zitti. non disturbare il conducente.)
COLGO L’OCCASIONE PER AUGURARE AI MIE CITTADINI UN ANNO PIENO DI AMMMORE. STRINGIAMO I DENTI E CON UN PO DI SFORZO ANCORA….
( mi chiedo chi poi tirerà lo sciacquone).

p.s.
http://it.youtube.com/watch?v=Tvc_0sUZ5BQ

Anonimo ha detto...

scusate per l'off topic.

INTERVISTA A CARLA POLI
http://it.youtube.com/watch?v=HCYjLdUotGI&feature=PlayList&p=30B3E9C4E854FB12&index=0&playnext=1

Si ritiene determinante, sotto il profilo divulgativo generale e di supporto alle determinazione degli organi istituzionali competenti, porre a confronto le due tecnologie che si stanno affermando in Italia, basando il sistema di comparazione sul profilo di bilancio economico di gestione e dei relativi margini operativi d’impresa, al di là delle considerazioni già espresse di carattere ambientale in genere.

La riflessione in atto è suscitata dalla schiacciante supremazia sul piano finanziario della tecnologia detta “a freddo” che, oltre a rispettare la corretta gerarchia europea d’intervento, rappresenta oggi una consolidata anche se ancora minoritaria scelta industriale.
Si terrà in questa sede in esame quindi solo il ciclo di smaltimento finale, senza entrare nel merito delle tecnologie a monte costituite dalla fase di raccolta e selezione dei rifiuti sia urbani- R.S.U. che assimilati-R.A.U.
Si tenga pertanto conto dell’ulteriore dato che i Centri di Riciclo provvedono allo smaltimento degli imballaggi e della frazione secca totale (vetro, metalli, legno, tessili, carta e plastiche) con un grado medio di purezza, mentre gli impianti di incenerimento smaltiscono solo C.D.R..

Mettiamo quindi a confronto i dati ufficiali reperiti sulle due tipologie di impianto a raffronto: un Centro di Riciclo di Vedelago da 120.000 ton/anno per la tecnologia “a freddo” e l’impianto di pirolisi di Civitavecchia da 160.000 ton/anno per la tecnologia “a caldo”.
Si tenga presente che il costo di un impianto di pirolisi è nettamente inferiore ad un impianto di termovalorizzazione (che ha un costo stimato intorno ai 200 milioni di euro), o di gassificazione (che ha un costo stimato intorno ai 300 milioni di euro).
Quindi la comparazione è stata fatto con la tipologia più “economica”, dovendo moltiplicare per due o per tre i relativi costi a carico della collettività nelle altre tipologie peraltro molto più ricorrenti.
Si evidenziano pertanto alcune riflessioni di carattere generale in merito all’importo ed allo stesso meccanismo di finanziamento, in quanto a parità di capacità di smaltimento il sistema a freddo:
Impiega un quinto delle risorse per la costruzione impianti. Utilizza per questo risorse esclusivamente private, incentivando peraltro la nascita di una imprenditoria ambientale non assistita, realizzando un utile di impresa triplicato in rapporto.
Realizza un ciclo di gestione finanziato esclusivamente dai contributi di legge dei Consorzi nazionali di filiera, recuperando insieme ai materiali anche le risorse private accantonate dai produttori e pagata dai consumatori finali, e da attività industriale di recupero di scarti di lavorazione.
Realizza la condizione straordinaria di un conferimento a costo zero da parte dei Comuni dal momento che ,recuperando i materiali ed i relativi contributi di legge, rigira ai Comuni stessi il contributo di trasporto che compensa il costo di conferimento presso questi impianti (costo stimato intorni ai 60 €/ton).
Realizza indirettamente un grandissimo risparmio per i bilanci comunali, dal momento che il costo di conferimento in discarica (previsto a Roma in circa 90 €/ton) viene azzerato, liberando ingenti risorse pubbliche. Tenendo conto che Roma smaltisce in discarica oggi circa 1,2 milioni di ton/anno parliamo di un possibile risparmio di circa 110 milioni di euro l’anno.
Libera le risorse accantonate dal GSE per le fonti energetiche alternative rinnovabili, promuovendo un ciclo virtuoso sia dal punto di vista della diminuzione dell’importazione di petrolio che dall’azzeramento dell’impatto ambientale da smaltimento rifiuti.
Sviluppa una occupazione locale decuplicata rispetto alla tecnologia a caldo, data da un ciclo di selezione manuale che impiega oggi sull’impianto ipotizzato 100 dipendenti a fronte di circa 10 tecnici in un impianto di incenerimento.
Evita costi oggi incalcolabili a carico della collettività in merito ai costi di bonifica ambientale ed ai costi per il servizio sanitario nazionale dovuti a cure e ricoveri per allergie, malattie croniche e costosi trattamenti tumorali.

losservatoreortese

Pete Mitchell ha detto...

Caro Gianluca, non mi piace, come suol dirsi accendere micce, ma leggendo il blog di Luca Caporale, all'articolo del PD in difesa di Iaia Calvio, sei stato tirato in ballo e speravo quantomeno di trovare un tuo commento a questa provocazione...vuoi che lo faccia io?

Pete Mitchell ha detto...

Mi piacerebbe leggere un tuo cenno di risposta quantomeno al saluto che ho fatto a te e a Rip...

Anonimo ha detto...

Ciao Pete, scusami se ti rispondo solo adesso, ma sono stato super-impegnato in questo periodo, per l'università, il partito ecc....
Comunque per quanto riguarda la provocazione lanciatami sul blog di caporale, non preoccuparti risponderò, anzi risponderemo come circolo. Perchè prima di tutto noi vogliamo capire come stanno le cose, vogliamo leggere tutte le carte, farle visionare da altri ingegneri esperti, e poi dare conclusioni. Rimanere in un passivo silenzio non fa parte di me, ma lavorare in silenzio per formarmi un idea in merito fa parte di me. Ti ringrazio per i saluti e continua a scrivere. Non ti nascondo la mia curiosità circa la tua identità......sai non è da tutti ricevere commenti da uno che si chiama Pete Mitchell.
Saluti fraterni

Anonimo ha detto...

perche' provocazione?
semmai sollecitazione!
chiedo di scendere a quote piu' basse, piu' o meno dove si trova in questo momento Orta Nova.
Gianluca potrebbe dare voce al dissenso, essere la punta di diamante ortese da puntare contro una amministrazione comunale non soltanto scandalosa, ma diventata anche pericolosa.
gradirei piu' prosa e meno poesia.

p.s. ma poi come si fa ad attaccare un ragazzo d'oro come gianluca!

Anonimo ha detto...

I guasti ambientali dell’industrializzazione, dell’urbanizzazione speculativa e dell’economia consumistica, sono alcuni dei malesseri che hanno gettato il genere umano in una crisi di identità che sembra irreversibile.
E’ uno stato di cose che deve farci riflettere seriamente, perché, tutto questo pone all’uomo un grande problema: quello della crescita di una rappresentanza politica che sia adatta a fronteggiare e modificare queste tendenza, prima che sia troppo tardi.
E’ pur vero che esiste un movimento ecologista, che ha fatto di questi temi il momento più importante della sua politica, che dobbiamo ringraziare per le sue battaglie, tuttavia, dobbiamo pure renderci conto, che non bastano le battaglie promosse da questo variegato movimento, in una società dove, ormai, si parla solo di sviluppo economico e di profitti, dove il liberismo sfrenato e senza regole, le speculazioni fondiarie, l’aggressione al territorio, l’indegno arricchimento di pochi e l’estensione della povertà, sono diventati vita quotidiana.
Un tempo, l’aggressione al territorio veniva solo dalla speculazione fondiaria, dallo sviluppo industriale distorto e trovava il contrasto delle lotte popolari per la salute, la casa, l’urbanistica, la scuola. Oggi le cose non stanno più così: la continua minaccia di crisi a cui, purtroppo, ha cominciato a corrispondere una difesa del posto di lavoro “così com’è”, ha appiattito le lotte sindacali sulla logica padronale della fabbrica, con tutto il prezzo che abbiamo pagato rispetto alla saluta e all’ambiente.
Purtroppo, questo tipo di sviluppo della società, per tutta una serie di motivi, in testa ai quali sta un potenziale sottosviluppo culturale della popolazione (quando dico culturale, non intendo acculturamento – questo forse non manca - ma comprensione, amicizia, collaborazione, sapere ascoltare gli altri, non guardare le cose con la mente offuscata dall’ideologia, riconoscere i propri limiti, essere modesti e pronti ad aiutare gli altri, e via dicendo), sembra diventato per tutti un modello irrinunciabile e si fa ogni cosa per il raggiungimento di posizioni sociali che devono essere le migliori possibili, calpestando, molto spesso, anche i diritti degli altri.
Una amara considerazione discende da questo ragionamento: nelle forze politiche tradizionali prevale sempre la preoccupazione del “momento contingente” e, per questo, si mostrano, ormai da molto tempo, inadeguate ad affrontare seriamente i temi del territorio e delle sue risorse, pur constatando l’esistenza di forti segnali di crisi e sperequazioni profonde, che stanno a dimostrarei l’insostenibilità del modello di sviluppo in atto.
Confermo la mia convinzione che, pur essendo necessario un nuovo modo di concepire la politica e lo sviluppo sociale a livello centrale, questo inderogabile cambiamento dipende, soprattutto, da ciò che sapremo fare, nel prossimo futuro, a livello locale, sia nei confronti delle scelte di sviluppo, sia nelle scelte per l’avanzamento di una nuova coscienza dei cittadini per una comunità che cominci ad apprezzare la democrazia, la solidarietà e lottare per una maggiore giustizia.

losservatoreortese

Pete Mitchell ha detto...

Grazie per tutto caro Gianluca...anche per avermi dato la possibilità di iscrivermi al tuo blog...riguardo alla mia identità, non dovrebbe esserti difficile, cerca il mio nome in google e vedrai che ci arrivi. quando ci arrivi me lo farai sapere...sempre nel rispetto della mia privacy...s'intende...

Anonimo ha detto...

Grazie Pete per il saluto.
Ricambio Rip...

Anonimo ha detto...

Concordo in toto con l'analisi fatta dall'osservatore ortese, soprattutto con le sue conclusioni, relative al nuovo modo di fare politica, legata alla formazione politico-culturale locale. Si tratta del vero problema della società ortese, bisogna lavorare per costruire nei pensieri e nell'agire un nuovo modo di concepire la politica. "Fare cultura", "fare politica" e formare nuove coscienze sono legate e connesse all'idea del cambiamento per il nostro paese. Ecco perchè voglio costruire un percorso alternativo e giovanile per il bene di questo paese, un sentiero che rifuggi dal populismo e dall'idea dell'opposizionismo incondizionato e privo di alternative, di proposte politiche serie; un sentiero libero da ogni forma di moderatismo e governismo, ma che abbia al centro l'idea della resposabilità, l'idea di rispondere ai bisogni concreti dell'intera cittadinanza. Ma credo, che per fare questo c'è bisogno di nuove facce, di nuove idee, di nuovi volti e nomi, che escano dall'anonimato e gridano con forza e con coraggio la loro voglia di costruire un'altra Orta Nova. Seguite, intervenite, partecipate ma soprattutto sentitevi responsabili del futuro di questo paese....senza trascendere in una visione giustizialista e vendicativa dell'agire politico, ma facciamoci persuadere dal vento, dall'ebbrezza del cambiamento.