sabato 14 marzo 2009

IL GRANDE BAZAR DEI RIFIUTI E IL CORAGGIO DI CAMBIARE

















Stessa strada principale (SP 87 Ascoli Satriano – Orta Nova), ma questa volta si gira, dobbiamo immetterci in una stradina, quasi a voler simboleggiare che le grandi ingiustizie sono velate, nascoste, ingabbiate dai tentacoli del cattivo potere. Allora giriamo, seguiamo l’istinto pro natura, arriviamo a vedere qualcosa che molti hanno già visto, probabilmente sanno, ma bisogna continuare a raccontarli e soprattutto a denunciarli simili obbrobri. Questa volta lungo la prima svolta a destra della strada sopracitata, constatiamo la presenza di una vera e propria discarica a cielo aperto, nella quale possiamo trovare di tutto, come un grande bazar dei rifiuti. C’è di tutto, vi sono variegate tipologie di rifiuti, quasi fossimo in un grande parco di rifiuti, nel quale ognuno può ammirare la straordinaria varietà ed eterogeneità di ” monnezza”. Chissà se qualcuno vorrà farci un “grande parco dei rifiuti”, dove mandare tra un po’ di anni in “gita culturale” le varie scolaresche. Perdonatemi l’ironia, ma la passione per la propria terra ha giocato un brutto scherzo. La situazione è abbastanza drammatica, perché si tratta di una zona di bonifica, nella quale scorrono le acque che confluiscono nel fiume carapelle, per poi sfociare nel mare adriatico.
Ma c’è un ulteriore aspetto inquietante e credo pericoloso, lungi da me fare dell’allarmismo confusionario, ma abbiamo scattato delle foto che ritraggono “eternit”, un materiale costituito da un impasto di cemento a fibre di amianto e usato per lastre di copertura, tubature. L’amianto, seppur esistono diverse fasi di lavorazione, è altamente cancerogeno, ed è espressamente vietato dalle normative nazionale ed europee. E’ assolutamente impensabile che dei cittadini debbano subire conseguenze altamente pericolose per la propria salute a causa di persone spregiudicate e asservite alla logica speculativa della sola ricerca del profitto. Già, perché smaltire legalmente l’amianto costa tanto, allora si preferisce farlo illegalmente. Nel “rapporto ecomafie 2008” redatto da Legambiente si dice che in Puglia nel 2007 vi sono state circa 391 infrazioni accertate per quanto concerne il ciclo illegale dei rifiuti, accompagnate da 437 denuncie, 43 arresti e 265 sequestri. Non penso che in questo caso possiamo parlare di ecomafia, tuttavia si tratta di un “cancro” da debellare, da estirpare attraverso l’impegno di tanti cittadini, attraverso l’emerge corale della “coscienza civile”, del “senso civico” di un paese, che deve ri-scoprire la sua vocazione al “cambiamento”. Un paese che ha bisogno di forze giovanili, che prendano a cuore le sorti del paese, di giovani che costruiscano senso e praticano il cambiamento, di giovani che si sentano responsabili delle sorti future del proprio paese.
“La pienezza dell’io non si da senza il rispetto del non io”, così scrisse Jankelevitch in una delle sue opere, ossia noi siamo pienamente noi se rispettiamo l’altro da noi, i nostri simili e tutto il Creato, l’Ambiente che ci circonda. Mi rivolgo a tutti coloro che hanno a cuore la propria terra, non possiamo accettare passivamente, con negligenza queste “violenze”, dobbiamo lavorare, cercare di promuovere un movimento di pensiero, trasversale, che faccia cultura della salvaguardia della propria terra. Infatti il termine cultura, che nel corso della storia è rimasto proprietà degli intellettuali, visione elitaria della stessa, etimologicamente rimanda al termine “cultura” coltivazione, cultura agri, cultura della terra. Noi che siamo un paese a vocazione agricola, cresciuto grazie ai prodotti della terra, dobbiamo recuperare questa nostra “cultura della terra”. Recuperare ciò, per lanciare nuove sfide. Le nuove sfide devono essere lanciate sicuramente dai giovani di questa terra, che devono piantare e innaffiare i loro sogni, le loro speranze nel loro territorio, per questo mi ritorna in mente, l’entusiasmante esperienza del “comitato salviamo la nostra terra”. In quei momenti ho visto giovani carichi di voglia di fare, voglia di lavorare, muoversi, mettersi in cammino per la custodia del loro territorio; giovani che incuranti dei pericoli delle insulse minacce hanno creato un senso comune di appartenenza, uno spirito di comunità che è andato oltre ogni ostacolo del tempo, dei luoghi, delle contraddizioni. Sappiamo com’è andata a finire, il comitato denigrato, offeso, ritenuto corrotto, ma credo anche che oggi odi, rancori, non servono a niente, l’odio ci ha talmente oscurato la testa, ci ha talmente annebbiato la mente che non riusciamo più a predicare il cambiamento. Naturalmente come “movimento per la sinistra” denunceremo tutto, scriveremo alla guardia di finanza, alla procura della repubblica e inviteremo le istituzione a far fronte e porre rimedio a questo autentico scempio del XXI secolo.
Ah!!!Quasi dimenticavo!!! Visto che siamo in tema, dal 20 ottobre, data del convegno “ Rifiuti come e perché differenziarli: proposte politiche per la collettività” aspettiamo risposte dall’assessore all’ambiente del comune di Orta Nova, Maurizio Petrocelli; sono passati quasi cinque mesi, dovremo aspettare altri cinque? La sola salvezza dalla problematica rifiuti è la raccolta differenziata porta a porta accompagnata da uno stile di vita personale molto più sobrio e solidale.
Per concludere mi rivolgo proprio ai giovani, a quelli che hanno partecipato e lavorato nel comitato e anche a tanti altri giovani, che concretamente vogliono fare qualcosa: non disperiamoci, ma recuperiamo il Coraggio di agire, pur nella diversità di vedute, di idee e concezioni politiche, la ricerca del Bene comune può unirci, come diceva San Paolo agli uomini di ieri, ma vale anche oggi “non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente”.
“Il coraggio non consiste nel dichiarare irreale la difficoltà, ma nell’addossarsela, in tutta la sua vitalità, positività e tragicità, per meglio risolverla” (Jankelevitch). Come diceva don Tonino Bello “CORAGGIO, CORAGGIO, CORAGGIO”.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

L'articolo su citato verrà pubblicato sul numero 52 del 15 Marzo 2009, de Il Cittadino d'Italia. Per richiedere copie arretrate redazione@ilcittadino.tk. Inoltre, l'articolo e stato pubblicato sul nostro portale www.ilcittadino.tk.

Il Cittadino d'Italia - Diretto da Mirko Di Salvo

Anonimo ha detto...

I terreni della Provincia foggiana ed in particolare quelli della Capitanata sono "abbelliti" da queste scenografie da decenni. Questo è ciò che è visibile, ma ci sono suoli agricoli pregni di rifiuti tossici interrati abusivamente e criminosamene alla meno peggio davvero dietro l'angolo delle nostre case, sotto terreni a fianco ai quali si continuano a coltivare verdura e ortaggi che arrivano poi inevitabilmente sulle nostre tavole. Ancora oggi!
Non si tratta solo di inalare alcune fibre di amianto (possibilità remota ma non trascurabile), ma di ingerire sistematicamete sostanze potenzialmente cancerogene nel momento in cui mangiamo e beviamo i prodotti agroalimentari delle nostre terre.
Questo è un'aspetto ancora oggi maldestramente trascurato e sottovalutato, con il risultato ottenuto di assistere ad un'esponenziale nonchè drammatico aumento di casi di tumori al seno delle NOSTRE giovani donne, ai polmoni ed al fegato;
una statistica basata su di uno studio medico (che mai verrà pubblicato) conferma ciò che è sotto gli occhi di NOI ortesi.
La raccolta differenziata deve partire da una "differenzazione" dei politici che ci amministreranno e che gestiranno le nostre risorse, il nostro territorio.
Non si può più dare le chiavi di casa ad uno sconosciuto senza che questi si ponga come tutore dell'ambiente e, in fin dei conti, come tutore della nostra salute.
Pensare che si possa ancora tirare avanti investendo in cemento, catrame, petrolio, finanza creativa e il tutto senza il rispetto delle regole, dell'ambiente che ci ospita e dell'essere umano, come diceva il saggio di turno, è come tagliare i ramo su cui si è seduti.
...a meno che qualcuno non cambi le regole!

losservatoreortese

Anonimo ha detto...

Concordo in pieno con la tua analisi...osservatore ortese...come fai a sapere di questo studio medico? e posso trovarlo?
Saluti fraterni

Anonimo ha detto...

Fatti un'idea approssimativa
(2000-2005)
www.oerpuglia.it/Atlante

ciao.