domenica 19 maggio 2013

OPERE DI OMISSIONE


Una visione politica localistica e autarchica ci induce a pensare che le scelte governative nazionali, europee e internazionali non sono importanti per il nostro territorio, e allora, ci si immerge e chiude in un campanilismo, incapace di cogliere le opportunità di una politica del territorio in una prospettiva globale; ci manca l’attenzione al glo-cale, pensare globalmente e agire localmente.
Un esempio dell’influenza delle scelte governative sul nostro territorio lo possiamo evidenziare nel caso discarica di rifiuti non pericolosi in località Ferrante (Orta Nova).
La sentenza del processo Black Hole ha sancito due anni di reclusione per Rocco Bonassisa proprietario della ditta AGECOS Spa, il quale invece di smaltire legalmente i rifiuti provenienti dallo scavo, li avrebbe scaricati illegalmente in ex cave e terreni della zona di Orta Nova.
In quel processo vi erano altri imputati come il Capo settore della Progettualità Tecnica del comune di Orta Nova, indagato per abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. L’imputato è stato assolto perché «il fatto non è previsto dalla legge» (Gazzetta di Capitanata, 2/11/2012).
A tal proposito  la L. n. 241/1990 e l’art.328 del codice penale evidenziano: «perché l’omissione venga punita è necessario che vi sia una richiesta in forma scritta da parte di chi vi ha interesse; che siano decorsi trenta giorni; che il p.u. non abbia risposto neanche per esporre le ragioni del ritardo» (http://www.simone.it/cgi-local/Codici/newart.cgi?353,7,469,7,1103,7,1).       
La questione delle procedure della pubblica amministrazione è una questione fondamentale, infatti i reati di abuso di ufficio per fini non patrimoniali e il reato di interesse privato in atti di ufficio, che non riguardano il nostro ingegnere, sono stati aboliti dalla legge del 16 Luglio 1997 n.234.
Secondo Roberto Scarpinato, nuovo procuratore generae di Palermo, l’abolizione del reato di abuso di ufficio ha alimentato «l’incontrollabile diffusione a tutti i livelli del settore pubblico della metastasi del conflitto di interessi e dell’interesse privato in atti di ufficio, già sdoganato al vertice della piramide politica e istituzionale» (Scarpinato, R. In Micromega 7/2011, p.103). Pertanto risulta fondamentale «ripristinare il reato di abuso di ufficio anche per fini non patrimoniali (unificando con quello di interesse privato in atti di ufficio), per sanzionare le condotte dei pubblici ufficiali soggetti al potere di influenza ma talora estranei agli accordi corruttivi retrostanti» (Scarpinato, R. In Micromega 7/2011,p.102). Il giudizio di Scarpinato è molto duro, ma puntuale nella sua analisi, in quanto l’abuso di ufficio rappresenta «uno degli indici più sintomatici della corruzione, lo strumento principe della sua consumazione» (Scarpinato, R. In Micromega 7/2011,p.104).

 

Nessun commento: