sabato 25 maggio 2013

SCUOLA PUBBLICA


 
«L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato» (Art. 33 della Costituzione della Repubblica Italiana). A Bologna domenica 26 maggio si dovrà ribadire con forza la norma costituzionale che sancisce la priorità della scuola pubblica e l’esclusività economica della stessa. Le scuole private devono necessariamente non comportare oneri per lo Stato. Tutto ciò  avviene in quanto a Bologna, secondo i dati del Comitato Art.33, i finanziamenti comunali alla scuole dell’infanzia paritarie a gestione privata sono arrivati nel 2011 a 1.188.585 €. Nelle stesse scuole private finanziate con contributi pubblici le rette annuali oscillano dai 2.000 € ai 10.000 €.  Dal 2000 le stesse scuole ricevono finanziamenti anche dallo Stato e dalla Regione pari a 2.435.585 € (anno 2011/2012). In base all’articolo 7 dello Statuto Comunale di Bologna i promotori del referendum hanno posto la questione dei finanziamenti pubblici alle scuole private come «questione di rilevanza generale attinente alla competenza del consiglio comunale». Il quesito al quale sono chiamati a rispondere i cittadini bolognesi riguarda la scelta dell’utilizzo delle risorse:  a) utilizzarle per le scuole comunali e statali; b) utilizzarle per le scuole private. «La scelta tra le due opzioni è in funzione di assicurare il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia» (materiale comitato Art.33, http://referendum.articolo33.org/). Speranzosi di un ottimo risultato per la scuola pubblica, lavoreremo per portare la stessa esperienza costituzionale nel nostro territorio.

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