domenica 20 ottobre 2013

NOI NON DIMENTICHIAMO....



Alla C.A.
Sua Eccellenza Prefetto di Foggia Dott.ssa Luisa Latella
UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
del sindaco del Comune di Orta Nova
del Comando dei CC stazione di Orta Nova
al Comando dei V.U. di Orta Nova






A seguito delle ordinanze sindacali di sgombero di insediamenti abusivi nr.24 del 13 agosto 2013, nr.27 del 17 settembre 2013 e nr.28 del 17 settembre 2013, il movimento politico L’Orta Nova che vorrei ritiene che gli sgomberi sono stati realizzati in assenza delle garanzie procedurali previste dalle normative internazionali.
Da molto tempo il Programma delle Nazioni Unite UN-Habitat e l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR) hanno avviato varie consultazioni e redatto documenti che esprimono la loro netta contrarietà agli sgomberi forzati. Lo Special Rapporteur Miloon Khotari ha promosso vari rapporti in merito agli sgomberi e nel 2004 ha redatto alcune raccomandazioni.
Infine si è giunti alla pubblicazione dei principi basilari e delle linee guida volte alla prevenzione degli sgomberi forzati, “Basic principles and guidelines on development based evictions and displacement”.
Ogni intervento deve assolutamente rispettare le normative vigenti e gli obblighi internazionali e deve promuovere esclusivamente il benessere generale. Prima di ogni sgombero risulta necessario, al fine di tutelare i diritti umani, dare informazioni accurate a tutti coloro che saranno colpiti dalla misura, verificando se ci sono opportunità pubbliche di confronto e concertazione nei diversi piani istituzionali, al fine di fornire un tempo ragionevole per contestare le scelte, presentare obiezioni e proposte, come pareri giuridici e tecnici. Inoltre, le amministrazioni dovrebbero verificare ogni possibile alternativa allo sgombero, identificando assieme ai soggetti coinvolti soluzioni valide per i soggetti più deboli; perché lo sgombero non dovrebbe portare alla perdita di una dimora per chi lo subisce. Le linee guida, secondo l'ipotesi alternativa, dovrebbero garantire, prima dello svolgimento dello sgombero stesso, la disponibilità di una struttura alternativa dotata di acqua, corrente elettrica, servizi igienici, accesso stradale e a servizi scolastici. Pertanto chi subisce uno sgombero deve poter usufruire di opportunità importanti, come quella di essere ascoltato dalle istituzioni, di aver la possibilità di un supporto legale; mentre per quanto concerne le compensazioni bisogna tenere in considerazione il rischio di perdita, durante la fase esecutiva dello sgombero, di oggetti e beni personali, ma anche perdita di opportunità come il lavoro, la salute, l’abitazione e la scuola.

Pertanto, alla luce di quanto riportato, riteniamo che


gli sgomberi sopracitati si caratterizzano come illegittimi e violativi delle prescrizioni di legge in premessa indicate in ragione delle seguenti circostanze: per la mancanza di reale, genuina e istituzionale consultazione con le comunità rom sulle possibili alternative abitative; dall’assenza di mediatori linguistici e culturali in ogni fase del procedimento; dalla mancanza di ricorso legale; dalla distruzione privata di beni privati e dall’assenza di indicazioni su possibilità di rimborso per le perdite subite.

L'ORTA NOVA CHE VORREI

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